Si avvicina la data di partenza dei saldi e quest’anno più che mai si aprono dibattiti sulla tempistica e modalità di svolgimento. Posticipare la data, limitarne la durata, definire il modo di svolgimento, questi e altri i temi che ogni anno divengono oggetto del dibattito. A partire dai giorni del Black Friday, è stato un crescendo di sconti e promozioni anche durante il periodo Natalizio, un meccanismo che ha favorito i consumi durante le feste e che prosegue in maniera inarrestabile. Per questo cresce, nel mondo della piccola impresa del settore moda, la voglia di modificare, anche, in modo radicale tutto il tema delle vendite straordinarie.

«Come Confesercenti sosteniamo, ormai da anni, che una data di inizio, delle vendite di fine stagione, così ravvicinata al Natale sia penalizzante per imprese e consumatori; inoltre, è necessario un cambiamento della durata – afferma Nico Gronchi Presidente Confesercenti Toscana –. La nostra proposta è far partire i saldi realmente a fine stagione e con una durata limitata. Poi possiamo, anche, aprire una discussione su natura e modalità delle vendite promozionali, su chi deve effettuare i controlli necessari sul corretto svolgimento nel rispetto del principio di trasparenza nei rapporti dell’utente finale; ma di fatto, senza l’introduzione di una norma che ne regoli data e durata sarà molto difficile far ripartire i consumi del settore moda».

Pre-saldi Intanto, in un contesto di poca chiarezza, negozi e griffe hanno contattato i loro clienti abituali tramite sms e mail, invitandoli a recarsi presso i punti vendita per i pre-saldi; una strategia per invogliare a spendere. I pre-saldi non andrebbero mai praticati, nonostante ciò per molti ormai è diventato normale. Ci sono norme a riguardo, semmai andrebbero svolte battaglie per cambiarle; perché il rischio vero è di perdere il rapporto di fiducia con il cliente, o quantomeno di alterare uno dei principi cardine del lavoro degli imprenditori, quello della trasparenza.

Nell’interesse di tutti Per i saldi invernali 2019 il budget previsto è di 280 euro a famiglia, e 122 euro a persona. «Abbiamo ampiamente discusso, in questi anni, per arrivare ad una data unica su tutto il territorio nazionale e l’abbiamo ottenuta ma da un lato rimane il tema dell’e-commerce, – continua Gronchi – che rappresenta comunque il 6/7% del fatturato e dall’altro il fatto che la maggior parte delle persone preferisce aspettare l’inizio dei saldi per acquistare capi pesanti e di maggior impatto sul budget familiare». I saldi rappresentano, ancora oggi, un momento fondamentale per le imprese; ed è, anche, per questo fondamentale un cambio di passo. Ciò diventa adesso ancora più necessario, in un momento in cui la combinazione di diversi fattori (calo dei consumi, crescita del commercio elettronico, cambiamento degli stili di vita, ecc..) rende sempre più difficile mantenere in vita la rete dei cosiddetti negozi plurimarca; riportare i saldi a fine stagione, limitarne la durata, rendere tutto chiaro e trasparente è semplice, è nell’interesse di tutti.

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