«Mi sono convinto a procedere già a partire da oggi al riconoscimento dei figli di coppie omosessuali, gay o lesbiche, attraverso la trascrizione nei registri dell’anagrafe con l’indicazione di tutti e due i genitori, qualunque sia il tipo di pronuncia di valore giudiziario che sia alla base. Ovvero, qualunque sia il giudice, se italiano o straniero». Lo ha annunciato il sindaco Dario Nardella parlando con i giornalisti a margine di un convegno a Palazzo Vecchio a Firenze.

Il sindaco: «Segno di attenzione alle persone» Dunque la decisione di Nardella, nata secondo quanto raccontato da quest’ultimo per le tante coppie di figli omosessuali che gli hanno scritto negli ultimi giorni, segue di pochi giorni quella già attuata ad inizio settimana dal primo cittadino di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, che aveva deciso di registrare una coppia di gemelline figlie di due madri. «Credo che questo atto, come quello di molti altri colleghi sindaci, sia il segno di riconoscere prima di tutto attenzione verso le persone – ha aggiunto Nardella – perché la realtà della società civile ci pone davanti responsabilità dalle quali non possiamo scappare». E a chi gli ha chiesto se la sua decisione di riconoscere i figli delle coppie omosessuali, gay e lesbiche, sia una risposta anche alle dichiarazioni rese nei giorni scorsi dal Ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, che si era detto contrario al riconoscimento delle famiglie Arcobaleno, il sindaco di Firenze ha risposto: «Credo che sia semplicemente una coincidenza. Io non mi sono mai sognato di decidere l’iscrizione in risposta al Ministro Fontana. Non dò cosi tanta importanza al ministro Fontana».

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