SIENA – Il 10 aprile l’Università per Stranieri di Siena sospenderà le lezioni. Lo farà in occasione della festa per la conclusione del Ramadan. Decisione assunta dal rettore Tomaso Montanari, che ha informato l’ateneo ieri sera.
“E’ un ateneo internazionale. Crediamo di voler dare un segnale pubblico della nostra vocazione, fissata dallo statuto dell’ateneo, che è quello di contribuire a costruire il multiculturalismo e il plurilinguismo e favorire nella nostra piccolezza la convivenza tra i popoli”, ha spiegato Montanari, motivando una scelta che sarà ripetuta l’11 ottobre, quando cade il Kippur, a pochi giorni dalla ricorrenza dalla strage compiuta da Hamas il 7 ottobre di 2023.
“In questo momento mandare un messaggio forte e dire alla comunità islamica che non è nemica dell’Occidente e che non è in atto uno scontro di civiltà – ha proseguito il rettore -, che c’è spazio per le feste cristiane, islamiche ed ebraiche, ci sembra un segnale importante. In questo momento di guerra abbiamo bisogno di parole di pace”.
Decisione criticata dal centrodestra. “Chiudere scuole ed università per il Ramadan é una scelta errata. Queste vicende sono regolate, lo ribadisco, da concordati e da intese tra lo Stato ed i culti religiosi. Dove stanno queste intese? – si chiede Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia -. Per sottoscrivere un concordato bisogna impegnarsi a rispettare i principi ed i valori costituzionali fondamentali di libertà e di uguaglianza. Che evidentemente a certi rettori di Siena e di altri posti non interessano affatto. Sono nemici della democrazia quando si devono inginocchiare all’Islam. Lo sapevamo, non ci meravigliamo”.