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FIRENZE – La Toscana conquista un importante piazzamento nel monitoraggio delle Case di Comunità previsto dal Pnrr, ma rimane distante dal raggiungimento degli obiettivi fissati.

L’Agenas ha diffuso ieri i dati aggiornati, che confermano un quadro a due facce per la Regione.

Secondo il monitoraggio nazionale, la Toscana ha attivato 70 Case di Comunità dotate di almeno un servizio, piazzandosi al secondo posto in Italia in rapporto alla popolazione, dietro solo all’Emilia-Romagna.

Questi nuovi super ambulatori offrono assistenza integrata, includendo medici di famiglia, specialisti, infermieri e attrezzature diagnostiche, e rappresentano il cuore della riforma dell’assistenza territoriale prevista dal Pnrr con scadenza a giugno 2026.

Tuttavia, se si considera l’obiettivo che la Toscana stessa ha comunicato al Ministero della Salute — l’attivazione di ben 157 strutture — il risultato appare meno incoraggiante: la Regione ha raggiunto solo il 44% del traguardo, a meno di nove mesi dalla scadenza.

In confronto, altre Regioni più popolose, come Piemonte e Lazio, hanno fissato traguardi più contenuti (99 e 146 Case di Comunità rispettivamente), mentre la Lombardia, con una popolazione tripla, punta a 204 nuove strutture.

Un altro dato critico riguarda le Case di Comunità operative a pieno regime, cioè con la presenza sia del medico che dell’infermiere. Qui la Toscana, con 7 strutture, si colloca tra le migliori del Centro-Nord, preceduta solo da Lombardia (12) ed Emilia-Romagna (8). La Regione ha inoltre siglato un accordo con i medici di famiglia affinché partecipino attivamente nei turni di lavoro presso queste strutture, un passo avanti rispetto ad altre realtà regionali in difficoltà su questo fronte.

Claudio Cricelli, presidente della Simg (Società italiana di medicina generale), sottolinea: «La Toscana sta vivendo una fase evolutiva cruciale. La rete delle Case di Comunità cresce rapidamente, ma resta da definire con chiarezza il funzionamento di queste strutture: dai finanziamenti ai servizi, dal personale ai percorsi di cura. Solo così potranno diventare un punto di riferimento concreto per i cittadini».

Parallelamente, la Toscana mostra segnali positivi anche sugli Ospedali di Comunità, un altro elemento chiave del Pnrr. La Regione si è posta un obiettivo di 36 strutture, delle quali ne ha già attivate 17, un risultato superiore a Regioni come Emilia-Romagna e Lombardia. Tuttavia, a livello nazionale, le strutture attivate sono 153 sulle 592 previste, confermando le difficoltà diffuse.