POMARANCE – Non si sono ancora spenti i clamori del Palio 2025 con il record di presenze che già si guarda al futuro, grazie soprattutto alla Convenzione che il Comune di Pomarance ha stipulato con il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze.
Dodici studenti, guidati dal prof. Francesco Collotti e dalla prof.ssa Giada Cerri, infatti, per la prima volta si sono confrontati con la realtà del Palio di Pomarance, soggiornando sul territorio per un Seminario di approfondimento alla ricerca di soluzioni utili a migliorare questa manifestazione che non ha eguali nel panorama regionale.
Nelle settimane del Palio di settembre, vinto dal Rione Gelso, gli studenti hanno avviato un percorso che si pone alcuni precisi obiettivi. In primis, la progettazione di una “Cittadella del Palio” dedicata alle quattro contrade di Gelso, Marzocco, Centro e Paesenovo: un luogo attrezzato dove poter mettere mano a tutti i complessi preparativi delle rappresentazioni teatrali.
A questo si aggiunge il progetto della cavea del teatro temporaneo dell’ex campo sportivo “Il Piazzone” nel quale si celebra la competizione; e, infine, lo sviluppo di un progetto di galleria espositiva e relativo progetto culturale per la comunicazione, conservazione e valorizzazione del patrimonio tangibile e intangibile legato al Palio.
Durante la loro permanenza a Pomarance gli studenti hanno potuto approfondire anche la storia e il patrimonio dell’Alta Val di Cecina. Comune e Associazione Turistica Pro Pomarance hanno infatti predisposto un fitto programma di appuntamenti, che hanno disegnato un viaggio nel tempo dall’epoca etrusca.
Gli studenti hanno visitato il Museo Guarnacci di Volterra e il Museo Guerrieri e Artigiani di Pomarance, per poi scoprire le innovazioni tecnologiche a cavallo tra il XIX e il XX secolo rappresentate nel Museo della Geotermia di Larderello allestito da Enel Green Power, passando per una doverosa visita al pozzo dimostrativo, che racconta e trasmette l’impatto dell’ ‘urlo della Terra’.
Altra protagonista del loro tour è stata l’Arena geotermica a fianco della “Nuova Larderello”, splendida raffigurazione dell’industria geotermica: l’ex torre di raffreddamento “tagliata al basamento” è, infatti, diventata un teatro senza tempo, unico al mondo, grazie a un innovativo progetto di attualizzazione dell’archeologia industriale, che consente di immergersi in quella dimensione rara in cui l’ingegno dell’uomo dialoga con le sue creazioni.
Viva soddisfazione è stata espressa dalla vicesindaca Giulia Gistri, che ha seguito fin dall’inizio il percorso che ha condotto alla sottoscrizione dell’accordo tra Comune e Università degli studi di Firenze: “L’accordo tra Comune e Dipartimento di Architettura riprende un percorso già avviato tanti anni fa per attualizzarlo grazie al Palio di Pomarance. Non vediamo l’ora di scoprire i risultati di questa settimana di studio e di lavoro da parte degli studenti che grazie al nostro Palio hanno lasciato qui un pezzo di cuore”.
“Questo seminario tematico, denominato ‘Scena e controscena. Il progetto dei luoghi per una competizione teatrale’, è un’attività didattica del DiDA-Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Firenze, parte di un accordo di ricerca tra lo stesso Dipartimento e il Comune di Pomarance – ha detto la coordinatrice del seminario Giada Cerri.
“L’iniziativa ha offerto a 12 studenti del IV e V anno, corso di laurea in Architettura, di confrontarsi con esigenze progettuali effettive e di relazionarsi con le comunità locali”, prosegue Cerri. “La settimana pomarancina ha rappresentato per i ragazzi un’esperienza immersiva nell’atmosfera del Palio ed è stata l’occasione per far conoscere una buona porzione del territorio dell’Alta Val di Cecina”.
“Il lavoro sui progetti è ancora in corso – conclude Cerri – poiché il seminario prevede un periodo di approfondimento degli studi progettuali che sarà svolto nelle prossime settimane presso le sedi del DiDA a Firenze”.
A Larderello e in Toscana Enel Green Power gestisce il più antico e allo stesso tempo innovativo complesso geotermico del mondo, che conta 34 centrali geotermoelettriche, per un totale di 37 gruppi di produzione, dislocate tra le province di Pisa, Siena e Grosseto.
I quasi 6 miliardi di KWh prodotti annualmente, oltre a soddisfare più del 30% del fabbisogno elettrico regionale e a rappresentare il 70% delle rinnovabili prodotte in Toscana, forniscono calore utile a riscaldare 13 mila utenze residenziali, aziende ed esercizi commerciali, oltre a 26 ettari di serre, e contribuiscono ad alimentare un’importante filiera artigianale, agroalimentare e turistica con oltre 60 mila visite annue.
In Italia la geotermia è una peculiarità della Toscana: qui iniziò con l’attività per usi chimici avviata nel 1818 da Francesco Larderel, poi Conte De Larderel, e successivamente con la produzione di energia elettrica resa possibile dall’accensione delle prime 5 lampadine nel luglio 1904 grazie all’intuizione del Principe Ginori Conti, cui seguì nel 1913 l’entrata in esercizio della prima centrale a Larderello.
In collaborazione con i Comuni ed il tessuto associativo, Enel Green Power promuove il turismo sostenibile.