LECCE – Un lunghissimo applauso ha salutato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella quando è entrato all’interno del Teatro Apollo di Lecce per seguire e intervenire ai lavori della 38esima assemblea nazionale della Province Italiane.
Un intervento attesissimo quello del Capo dello Stato che ha voluto rimarcare come “Le province non possono essere destinate a un eterno limbo, sono parte della Repubblica”. “Ci sono interrogativi che è necessario superare con organici interventi legislativi”, ha aggiunto. Parole che hanno scaldato la sala dove erano presenti 88 presidenti di Provincia, oltre a sindaci e istituzioni civili e militari.
“Sul fronte degli investimenti, ancora molto resta da fare. Il disegno di legge di bilancio 2026-28 non va in questa direzione. Comprendiamo, sia chiaro, l’obiettivo del governo, di assicurare stabilità al bilancio dello Stato, e abbiamo preso atto della mancanza di ulteriori tagli a Comuni, Province e Città metropolitane rispetto a quelli già inseriti lo scorso anno e che comunque ci toccheranno nel vivo anche nelle prossime annualità. Siamo preoccupati perché l’assenza di politiche di investimento sugli enti locali rischia di avere un impatto negativo sulla programmazione delle opere pubbliche e, di conseguenza, sulla crescita economica” ha detto il presidente dell’Upi (Unione delle Province d’Italia), Pasquale Gandolfi, nel suo intervento di apertura dell’Assemblea generale delle Province italiane (Upi), che si sta svolgendo alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella.
“Ecco perché chiediamo al Parlamento, e prima ancora al governo – ha proseguito – di accogliere con coraggio le nostre proposte, che sono sensate e dirette a garantire i diritti dei cittadini. Abbiamo infatti chiesto come priorità che si istituiscano fondi pluriennali per gli investimenti sia per la modernizzazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici, che per la realizzazione di un monitoraggio del rischio delle gallerie e dei ponti insistenti sulla rete viaria provinciale e per i conseguenti interventi di messa in sicurezza”.
“Resta poi per le Province un’urgenza ineludibile: l’incremento delle risorse per ridurre lo squilibrio tra fabbisogni e risorse correnti. Abbiamo necessità di investire nel capitale umano. Intraprendere un percorso di riforma – ha concluso – non può prescindere dal collegare autonomia e risorse alle funzioni strategiche che le Province possono, anzi devono, avere”.
All’assemblea presente la delegazione dei presidenti toscani coordinati da Upi Toscana.







