Chi ha formazione professionale ha una probabilità maggiore di trovare un lavoro stabile (9,5% contro 5,4%), o di lavorare più a lungo (17 settimane contro 10 settimane). Lo rivela una ricerca Irpet presentata dalla Regione Toscana, secondo cui a usufruire maggiormente della formazione professionale sono i disoccupati più maturi, con durata della disoccupazione medio-lunga. Le attività più ‘efficaci’ in termini di probabilità di occupazione nei 18 mesi successivi al corso si sono rivelate quelle collegata al made in Italy e al settore turismo e vendite. Aver partecipato ad un tirocinio all’interno dell”attività formativa, inoltre, porta a +11,8% la differenza tra i disoccupato ‘formati’ e ‘non formati’ che trovano un lavoro. La ricerca ha poi evidenziato che gli assegni individuali di formazione ed i corsi finanziati dalla Regione hanno esiti occupazionali simili; chi cerca un primo impiego ha difficoltà maggiori a trovare un’occupazione rispetto ai disoccupati con precedenti esperienze lavorative; la formazione professionale compensa la mancanza di qualifiche acquisite a scuola per i giovani che hanno abbandonato precocemente gli studi.

L’assessore: «Mettere in campo tutti gli interventi possibili per favorire la ripresa dell’occupazione»  «La ricerca Irpet – ha detto l’assessore regionale a formazione e lavoro, Cristina Grieco – conferma l’efficacia della formazione professionale e delle azioni che la Regione Toscana porta avanti in tal senso, per favorire l’occupazione, tra i giovani, ma anche tra chi ha perduto un precedente impiego e deve ripartire con una nuova esperienza professionale». Secondo l’assessore Grieco «è importante mettere in campo tutti gli interventi possibili per favorire la ripresa dell’occupazione sul territorio regionale e in particolare nelle aree di crisi e strumenti come assegni individuali di formazione e i corsi finanziati dalla Regione si sono confermati efficaci per fornire nuove competenze e nuove opportunità». Nei prossimi anni, ha spiegato l’assessore, «concentreremo l’attenzione sulla costruzione di una infrastruttura formativa regionale basata sui seguenti pilastri: alleanze formative tra scuola, imprese e organismi formativi, revisione dei criteri di accreditamento, orientamento al risultato, centralità dei fabbisogni e investimenti in filiere formative collegate alle vocazioni produttive e alle prospettive di Industria 4.0. Vogliamo rendere la formazione professionale ancor più funzionale ad un mercato del lavoro che è in pieno mutamento e che richiede nuove professionalità».

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