gdfEra noto come “ambasciatore dello Stato della Liberia”, ma in realtà era un imprenditore di Bibbona (Livorno) che questa mattina è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Cecina per evasione fiscale e bancarotta fraudolenta.

Percepiti redditi senza dichiararli al Fisco L’imprenditore,  secondo quanto accertato dalle fiamme gialle ha portato al fallimento di due società a lui riconducibili che gestivano una struttura turistica, creando debiti per oltre 13 milioni di euro. Nel corso dell’indagine, e delle complesse verifiche fiscali eseguite dalla GdF, è emerso che l’imprenditore, che ha ricoperto l’incarico di tecnico responsabile dell’ufficio marittimo della Liberia, ha percepito redditi di oltre 900 mila euro senza dichiararli al fisco perché ritenuti esenti. In realtà, questi redditi non beneficiavano di alcuna esenzione fiscale: come accertato dai finanzieri, l’uomo non ricopriva nessun incarico per cui è prevista l’esenzione, ambasciatori, consoli, agenti diplomatici esteri accreditati. Le fiamme gialle hanno poi rilevato anomalie dei flussi di denaro tra l’imprenditore e le sue due società che il Tribunale di Livorno ha dichiarato fallite.

Falsa documentazione per il concordato preventivo  Secondo quanto emerso dalle indagini, nel tentativo di evitare il fallimento poi dichiarato su istanza del Pm Luca Masini del Tribunale di Livorno, l’imprenditore ha cercato di accedere alla procedura di concordato preventivo producendo documentazione risultata contraffatta e falsa. I finanzieri, focalizzando l’analisi del bilancio su poste patrimoniali utilizzate per mascherare movimenti finanziari estranei all’esercizio di impresa hanno individuato debiti superiori a 13 milioni di euro, nonché la distrazione di somme di denaro del patrimonio delle due società per circa 800 mila euro.

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