FIRENZE – Negli ultimi 5 anni l’aumento delle bollette dell’acqua sfiora il 18%: solo l’anno scorso è cresciuta del 4%. Ogni famiglia nel 2023 ha pagato come spesa media 478 euro.

Dati salienti del XIX Rapporto sul servizio idrico integrato, a cura dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva. L’innalzamento riguarda i due terzi dei capoluoghi italiani. Rispetto al 2022 l’incremento maggiore, di circa il 16%, si registra a Vibo Valentia, mentre ad Isernia la bolletta è raddoppiata rispetto al 2019. Frosinone resta in testa alla classifica delle province più care con una spesa media annuale di 867 euro mentre Milano e Cosenza conquistano la palma di capoluoghi più economici con 184 euro.

La Toscana è la regione più costosa (con 732 euro), con ben 8 suoi capoluoghi nella top ten delle province più care; il Molise la più economica (226 euro), in Trentino Alto Adige l’aumento più consistente (+9%). Secondo una consultazione di 3.355 cittadini, gli italiani dicono di usare quotidianamente 62 litri di acqua, molto al di sotto del consumo medio ad abitante indicato da Istat in circa 215 litri al giorno.

Oltre che tra le regioni, evidenti differenze di spesa continuano ad esistere anche all’interno degli stessi territori, spiega il Rapporto indicando che ad esempio, nel Lazio, tra Frosinone e Rieti intercorre una differenza di 475 euro. Altri esempi di simile portata si possono riscontrare in Sicilia, Toscana, Lombardia, Emilia Romagna e Calabria. “Se ci attestiamo su un consumo di 150 metri cubi l’anno, risparmieremmo in media 101 euro, ossia quasi il 27% – hanno evidenziato da Cittadinanzattiva – una famiglia toscana, la più tartassata a livello nazionale, potrebbe arrivare a pagare 183 euro in meno, e anche una famiglia molisana avrebbe un risparmio di 42 euro”.

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