Foto pagina Facebook Cgil Toscana

FIRENZE – «Siamo persone, non algoritmi. Basta correre». E’ al frase che si legge su uno dei tanti striscioni protagonisti dello sciopero nazionale di tutta la filiera Amazon. In Toscana 2 i presidi, a Calenzano (Firenze) e Pisa davanti ai magazzini dell’azienda, 800 i lavoratori, tra diretti e indiretti.

«Migliorare le condizioni di lavoro»

L’adesione allo sciopero in Toscana, riportano i sindacati, è stata molto alta, con punte oltre l’80% su Firenze e oltre il 70% su Pisa. «Dalla Toscana e dal resto d’Italia oggi parte un messaggio forte, perché i lavoratori hanno scioperato in maniera compatta e solidale – afferma in una nota Gabrio Guidotti di Filt Cgil Toscana – ora Amazon riapra la trattativa col sindacato il prima possibile, vanno migliorate le condizioni di lavoro. E’ importante lo sviluppo, ma non basta: conta anche la qualità del lavoro, e registriamo ancora criticità su carichi, tempi ed eccessiva precarietà lavorativa. Senza risposte, le attività di mobilitazione non si fermeranno».

Le richieste dei lavoratori

Molteplici le rivendicazioni dei lavoratori e di Filt Cgil, Fit Cisl e UilT, verso l’azienda Amazon, tra queste la verifica dei carichi e dei ritmi di lavoro imposti nella filiera Amazon; la verifica e contrattazione dei turni di lavoro; il corretto inquadramento professionale del personale, la riduzione dell’orario di lavoro dei driver, adeguato importo dell’indennità di trasferta, indennità Covid per operatività in costanza di pandemia.

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