SIENA – Il neosegretario del Pd Enrico Letta strizza l’occhio a Siena in vista delle elezioni suppletive che, secondo le voci sempre più insistenti, lo vedrebbero candidato dem per sostituire Pier Carlo Padoan in Parlamento.

Un ammiccamento che si legge tra le righe in un’intervista a tutto tondo rilasciata a Il Tirreno.

E il riferimento esplicito, in tempi di lotta alla pandemia, è a Toscana Life Sciences e alla sua corsa contro il tempo nella sperimentazione degli anticorpi monoclonali. Il “tempio della ricerca” senese non è certo nuovo all’interesse della politica. Basti pensare solo alle recenti visite del ministro Roberto Speranza, del leader della lega Matteo Salvini o degli allora candidati alla presidenza della Regione Toscana Eugenio Giani e Susanna Ceccardi.

«Voglio interpretare il mio ruolo, non otto ore al giorno di presenza in tv o sui canali social – dice Letta -. Ma riprendere a girare. In tutte le regioni, ovviamente. Faccio un esempio per la mia terra: andare dai conciari, al porto di Livorno per capire cosa sta succedendo con i coreani. Poi al Distretto della scienza e della vita per capire come la Toscana può diventare punto di riferimento mondiale».

L’altro riferimento, meno esplicito, a Siena è nell’ammissione che l’alternanza di governo in molti comuni abbia in qualche maniera giovato al suo partito. E, soprattutto, sembra molto senese il riferimento ai «troppi atteggiamenti personalistici dentro il partito»

«Specie in Toscana, andare all’opposizione in un po’ di città ci ha fatto solo bene – dice il neosegretario Pd -. Troppe divisioni, troppi atteggiamenti personalistici dentro il partito. Dobbiamo chiudere questa epoca. I circoli troppo spesso sono stati usati più per costruire carriere personali che per creare dibattiti».

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