lavori_tavLiberare i binari di superficie per il trasporto locale, regionale e delle merci, separando i flussi dall’alta velocità «è decisivo per ridisegnare, insieme alle tranvie, la mobilita’ dei prossimi decenni, non solo della citta’». Lo sottolineano Cgil, Cil e Uil del Mugello che ribadiscono in questo la centralita’ della stazione di Campo di Marte, «essenziale- spiegano- per i pendolari del Valdarno, della val di Sieve e parte del Mugello». Per questo «non puo’ diventare la nuova stazione Tav. L’area peraltro non e’ neppure connessa con la tramvia e quindi con Santa Maria Novella ed il centro citta’». Inoltre spiegano i sindacati dopo che ieri il vertice svoltosi a Roma alla presenza di rappresentanti di governo, Palazzo Vecchio e regione Toscana ha dato il via libera al progetto col tunnel, ma senza il varo della Foster, ovvero che non riguardi anche altre stazioni fiorentine oltre a Santa Maria Novella, «eliminare il tappo delle Cure sulla ferrovia Faentina vuol dire risparmiare tra i 7 ed i 10 minuti di tempo ed assicurare maggiore certezze per chi lavora, studia e si sposta». In questo quadro, dentro la rivisitazione del nodo ferroviario fiorentino i confederali, quindi, chiedono investimenti «sulla scambistica, sicurezza e mezzi», solo cosi’ «la Faentina puo’ diventare realmente un treno metropolitano per il Mugello».

Opposizioni all’attacco Contrari al nuovo progetto Tav anche esponenti dell’opposizione, soprattutto in regione e consiglio comunale fiorentino. «Diciamo no alla Foster e no al sottoattraversamento di Firenze No al macello dei macelli come lo defini’ perfettamente un certo Marco Cellai, anni fa in Consiglio regionale» hanno sottolineato Jacopo Cellai, capogruppo di Forza Italia in Comune, e Stefano Mugnai, capogruppo in Regione e coordinatore regionale di Fi. «Se si ridiscute il progetto e salta la stazione Foster, l’alta velocita’, a questo punto, deve andare in superficie», sottolineano. Per i due azzurri, dopo il vertice di Roma, «il sottoattraversamento si fa ma non si sa bene che tipo di tragitto gli dobbiamo far fare, questo dopo 20 anni di progetti ed autorizzazioni». Per la stazione Foster, dicono, «e’ stata valutata positivamente una revisione tecnica del progetto. Traduzione: addio Foster. Anni di progetti, centinaia di milioni di euro, visto che si parla di 200 milioni gia’ spesi, per scavare un maxi buco dove forse ora si fara’ il parco acquatico piu’ grande d’Europa. Il percorso della linea 2 della tramvia, che doveva permettere ai viaggiatori di scendere alla stazione Foster per poter andare in centro e all’aeroporto risulta adesso inutile».

No Tav fiorentini: «Si stanno annodando da soli in una situazione vicolo cieco da cui non sarà possibile uscire» «Il sottoattraversamento di Firenze che diventa un ”minitunnel”? La stazione Foster non si sa più che fine farà? Tutto questo non ha senso, mi pare che i promotori di questa infrastruttura si stiano annodando da soli in una situazione vicolo cieco da cui non sarà possibile uscire senza coprirsi di ridicolo davanti ai cittadini». Così invece il portavoce dei No Tav fiorentini, Tiziano Cardosi, ha commentato l’esito dell’incontro di Roma sul nodo dell’alta velocità nel capoluogo toscano. «Come intendono farlo il sottoattraversamento a impatto ridotto? Più corto? Più stretto? e la Foster? Sarà più piccola? Da un”altra parte? Non ci sarà affatto? Sono tutti temi su cui serve estrema chiarezza, al contrario mi pare che in questa vicenda oltre alla chiarezza, che non c’e’ mai stata stiano venendo meno la serietà e la credibilità di chi parla» ha aggiunto. L’unica certezza, ha concluso Cardosi, «è che avevamo ragione noi: l’unico progetto praticabile e sostenibile è l’alta velocità sui binari di superficie, altro che minitunnel e stazioni fantasma. Ma dopo tutti questi anni di errori e soldi buttati non lo ammetteranno mai».

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