gila-pasqual«Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano». Cantava così, qualche anno fa, Antonello Venditti. Devono aver pensato la stessa cosa anche ad Empoli visto che, a otto anni dal loro primo contatto e a meno di due dagli ultimi allenamenti svolti insieme, Alberto Gilardino e Manuel Pasqual torneranno a fare coppia. Non più a Firenze in maglia viola ma stavolta all’ombra del Duomo di San Francesco ad Empoli.

Gilardino e Pasqual, storia di un’amicizia La storia di un’amicizia cresciuta a suon di assist dell’esterno sinistro per i gol messi a segno dall’attaccante biellese, e cementificata da 4 stagioni e mezzo con la stessa maglia, e anche dalla frequentazione reciproca con la Nazionale italiana, proseguirà agli ordini di Giovanni Martusciello che da circa 48 ore ha iniziato a farli sudare insieme nel ritiro azzurro di Sestola (Modena). Prima però la presentazione dell’uomo che esulta facendo il gesto del violino ad opera del direttore generale Marcello Carli. «Siamo contenti che Gilardino sia qui, se è qui il merito è per l’85% del ragazzo perchè noi non ci avevamo minimamente pensato di poter prendere lui perchè non rientrava nel nostro modo di pensare -ha dichiarato proprio il dg dell’Empoli – Secondo me abbiamo quattro attaccanti forti per raggiungere una cosa straordinaria, la terza salvezza consecutiva. Un qualcosa che non abbiamo mai fatto e che dobbiamo ripetere ogni giorno, tutte le mattine, perchè quest’anno salvarsi sarà un’impresa straordinaria se ci riusciremo. Se passa il messaggio che quest’anno sarà facile salvarsi allora noi saremo già retrocessi».

Gilardino: «Folgorato dall’Empoli» «Ci tengo a ringraziare la gente ed i tifosi di Palermo per l’esperienza umana e calcistica che ho fatto l’anno scorso.- ha invece raccontato Alberto Gilardino – Non voglio fare polemica con la società, ringrazio anche loro. L’Empoli è stato bravo e veloce a chiamarmi e darmi una possibilità ancora importante di giocare ancora due anni in serie A con questa maglia. Io ci ho pensato pochissimo e ho accettato questa scelta anche perchè ritorno in Toscana. L’Empoli è una società che negli ultimi anni ha lavorato benissimo a livello di organizzazione e di struttura, mi ha molto colpito e questo ha influito nella mia scelta. Negli ultimi anni ho lottato più per salvarmi che magari per vincere qualcosa come è successo fino a 7-8 stagioni fa quando giocavo per grandi squadre. La prima cosa che un giocatore deve avere è mettersi a disposizione del gruppo e della squadra, ne ho avuto la prova l’anno scorso quando a 10 giornate dalla fine quando ci davano tutti per spacciati ed invece ognuno di noi ha dato qualcosa in più per salvarsi. Quest’anno sarà sicuramente un’impresa riuscire a portare a casa la terza salvezza consecutiva, sarebbe bellissimo ed una cosa importantissima per Empoli. Maccarone? Ho avuto la possibilità di giocare a Parma tanti anni fa, lo ritrovo dopo diverso tempo ed è un piacere. In questi anni ha fatto benissimo, è il capitano di questa squadra, quindi più’ giocatori importanti ci sono, più concorrenza nel gruppo c’è, più è un bene per l’Empoli».

Il ritorno in Toscana Pasqual nella sua presentazione ufficiale aveva dichiarato che nella sua scelta di giocare in maglia azzurra aveva pesato solo l’1% il fatto che Empoli sia una città così vicina a Firenze. «Rientrare in Toscana è stata una cosa positiva, è stato bravo il presidente ed il direttore a crederci nel portarmi qui – ha proseguito Albertè  E’ un piacere ritrovare qui Pasqual, con lui abbiamo giocato tanto insieme, oltre ad essere un ottimo giocatore ed un grande professionista, è un amico. È un valore aggiunto per questo Empoli e per la squadra. Da quando sono andato via da Firenze ho giocato già diverse volte contro la Fiorentina e quindi non ci sarà sicuramente nessun problema a livello di emozioni. Ora devo pensare a partire bene con questa maglia, sono carico e ho voglia di mettermi a disposizione dei compagni e dell’allenatore».

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