Giannutri barche ancorate 2
Foto Legambiente Arcipelago toscano

«Lo sfregamento delle ancore sui fondali rocciosi crea sicuramente un danno all’ecosistema marino». La denuncia è di Legambiente per la situazione che l’associazione ha documentato all’isola di Giannutri nell’arcipelago toscano. «Vorremmo chiedere alle istituzioni competenti, a partire dal Ministero dell’Ambiente, se tali comportamenti – si legge in una nota – siano possibili all’interno di un Parco nazionale, istituito anche per tutelare gli ecosistemi marini. Vorremo sapere quando verrà istituita l’Area marina protetta mentre Giannutri resta da 20 anni nel limbo di una zonazione provvisoria».

«Ancore incastrate tra alghe e spugne» Legambiente punta il dito contro quelle imbarcazioni che, domenica scorsa, «hanno deciso di buttare l’ancora a circa un metro dagli scogli emersi sul fondale roccioso di circa 1,5 m. di profondità. Le ancore erano inserite tra le rocce incastrate tra le diverse specie di alghe incrostanti, briozoi, spugne che creano una incredibile bio-costruzione che offre riparo a diverse specie di animali».

Articolo precedenteAppello di salvataggio. Mps, Rossi pensiero: Stato entri in banca e mandi a casa Cda
Articolo successivoUtopia del Buongusto. Il 12 luglio a Bientina in scena “Naturalmente zoppica un po’”