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FIRENZE – Gli anziani e i disabili ospiti delle Rsa e delle Rsd della Toscana sono «nuovamente confinati nelle strutture senza possibilità o quasi di incontrare i propri familiari».

A dirlo Alessandro Martini, presidente dell’associazione ‘In nome dei diritti onlus’, realtà che tutela i diritti delle persone non autosufficienti e con handicap invalidanti dell’area metropolitana fiorentina. «In questo anno trascorso tra i due isolamenti, niente è stato fatto per migliorare il trasporto verso i centri diurni – aggiunge Martini in una nota – né per aumentare il personale di queste strutture che anzi è calato nel numero ed è sempre meno qualificato. Come non è stato fatto niente per ampliare gli spazi necessari per svolgere le attività e permettere di muoversi in modo adeguato visto le ore che gli ospiti trascorrono nella struttura».

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Per Martini «isolare quindi, rimane la più semplice delle scelte da prendere, isolarli per proteggerli dal virus anche se tutti gli ospiti e gli operatori hanno ormai la terza dose». Il presidente dell’associazione ricorda che con l’ordinanza della Regione Toscana «fino al 31 marzo 2022 sono sospesi i rientri in famiglia e le uscite programmate degli ospiti delle strutture residenziali e le visite nelle rsa sono rese molto complicate da regole irrazionali. È davvero incredibile – conclude – come si riesca a creare protocolli su protocolli per sigillare ermeticamente queste strutture e non si riesca invece con altrettanta forza a fare rispettare l’obbligo di mascherina nei centri cittadini affollatissimi in questi giorni o sui mezzi di trasporto».

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