Il Castello di Miranduolo nella Val di Merse è il primo scavo archeologico dell’era web 2.0, a dieci anni dal primo scavo. Archeologi ed appassionati possono conoscere le notizie sull’antico complesso medievale e sui ritrovamenti in tempo reale, attraverso internet e Facebook.


Giornata di festeggiamenti – Per celebrare la decima campagna di scavi la Società Archeòtipo – Servizi per i beni culturali – ha organizzato per sabato 30 ottobre una visita guidata (15.30) al sito archeologico, con la presenza di figuranti in costume, e una conferenza del professor Marco Valenti, dal titolo “Dieci anni di scavi a Miranduolo; risultati e prospettive” (Biblioteca Comunale di Chiusdino, ore 18.00).

Tecnologia al servizio degli archeologi – Il Castello si trova nel comune di Chiusdino (SI) e i primi scavi sono iniziati nel 2001. Ora l’intero progetto è portato avanti dal Dipartimento di Archeologia Medievale dell’Università di Siena con sistemi all’avanguardia. Infatti, non solo i dati sono raccolti con tecnologie sofisticate come il 3D laser scanning del rilievo o l’analisi al carbonio 14 dei reperti vegetali, e i risultati sono disponibili a tutti attraverso il sito, dove è possibile scaricare ogni tipo di documentazione. La storia del castello – Miranduolo conobbe la sua età dell’oro nell’alto medioevo – intorno all’anno 1000 – quando fu proprietà della nobile famiglia volterrana dei conti Gherardeschi dopo che il villaggio di capanne che vi aveva risieduto nei secoli precedenti funzionava da centro di potere economico sul territorio. Oggi, tutte le informazioni su questo importante centro medievale sono a disposizione di chiunque attraverso il portale http://archeologiamedievale.unisi.it/miranduolo/, oppure dal gruppo Facebook (Miranduolo in Alta Val di Merse – Il progetto), curato sempre dal Dipartimento di Archeologia Medievale dell’Università di Siena.

Articolo precedenteConaf, un incontro per parlare del rapporto uomo-acqua-natura
Articolo successivoAddio Isee, in Toscana dal 2011 arriva il nuovo redditometro