FIRENZE – Quasi 5mila offerte di lavoro in più rispetto al periodo prepandemico: oltre 27 mila contro 22.636. Quelle che hanno visto l’intermediazione dei Centri per l’impiego regionale.

Inoltre, nel primo trimestre dell’anno sono 10.433, rispetto alle 6.830 del 2019. “La pianificazione ci porterà nell’arco di qualche mese a nuove assunzioni e arrivare a 1.068 dipendenti – ha affermato il presidente della Regione, Eugenio Giani -, per sviluppare in modo organico e capillare in Toscana una politica attiva del lavoro, e realizzare una ‘macchina da guerra’ che consenta di creare 100mila posti di lavoro nell’arco di questa legislatura”.

Per Alessandra Nardini, assessore regionale al lavoro, “stiamo investendo per potenziare e rafforzare i nostri Cpi, che lavorano e operano in maniera complementare e sinergica coi privati accreditati: questo è il modello toscano”.

Arti, l’ Agenzia regionale toscana per l’impiego che ha reso noti i dati, si articola in una rete di 57 sedi, tra Centri per l’impiego, sportelli territoriali, servizi per le imprese, e 34 Web learning point. Le azioni di politica attiva erogate dai Cpi passano da 506.593 nel 2021 alle quasi 619mila dello scorso anno, per una media di 2,6 azioni a persona. A un anno dalla presa in carico da parte di un Cpi, oltre il 62% degli utenti ha avuto un inserimento nel mercato del lavoro, di cui quasi un quinto (31.629) a tempo indeterminato o in apprendistato.

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