«La Regione Toscana è la più penalizzata dal bollo auto, che negli ultimi anni ha visto un aumento eccessivo». Così il consigliere della Lega Marco Casucci ad agenziaimpress.it in merito alla mozione che ha presentato in Consiglio regionale per «abolire il bollo auto».

«Le Regioni possono introdurre esenzioni anche se non previste dal legislatore statale» Un’iniziativa possibile? «Le risorse ci sono se la Regione fa partire il regionalismo differenziato». Casucci spiega che stando alla giurisprudenza della sentenza 122 del 2019 della Corte costituzionale, la Regione Toscana può introdurre esenzioni dal bollo auto in misura tale da eliminarlo completamente. In effetti i giudici costituzionali, investiti della questione relativa alla tassa automobilistica, hanno stabilito con la sopracitata sentenza depositata il 20 maggio scorso, che le peculiarità delle Regioni sono soltanto di non aumentare la pressione fiscale oltre i limiti fissati dal legislatore statale. Il disposto si sofferma sul principio che per sviluppare un’autonoma politica fiscale in funzione di specifiche esigenze, «le Regioni possono introdurre esenzioni anche se non previste dal legislatore statale». Da qui la proposta di Casucci di abolire «gradualmente» il bollo auto poiché «un veicolo da noi acquistato è di fatto già nostro per cui pagarne il possesso sarebbe una pratica ingiusta».

La tassa automobilistica, in precedenza denominata tassa di circolazione, è un tributo locale che grava sugli autoveicoli e motoveicoli immatricolati e viene versato nelle casse della Regione di residenza. Il possesso del veicolo si desume dall’iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico. Il bollo è qualificato in tutta Italia come tassa di proprietà dei veicoli, e non di circolazione. Pertanto, sono tenuti al pagamento tutti i proprietari di veicoli, a prescindere dall’effettivo utilizzo. Il bollo non si deve più pagare in caso di perdita del possesso per furto, demolizione o trasferimento del veicolo all’estero. Alcune regioni applicano questa regola in corso di anno, facendo pagare fino al mese della perdita del possesso. Fino a vent’anni fa era obbligatorio tenere la ricevuta di pagamento del bollo in vista nel vetro anteriore del veicolo, e di mostrarla su richiesta delle Forze dell’ordine o della Guardia di Finanza. Tali organi oggi non hanno più il compito di effettuare controlli o sanzioni sul pagamento del bollo auto.

Ci sono già state esperienze di esenzione dal bollo.  Dall’11 aprile, fino al 31 luglio 2013, in Umbria è stato possibile acquistare veicoli a basso impatto ambientale con l’esenzione della tassa automobilistica regionale. Tale provvedimento era finalizzato al mantenimento di un buon livello di qualità dell’aria in tutta l’Umbria e, di conseguenza, alla riduzione dei livelli di concentrazione degli inquinanti. I mezzi ultratrentennali e i veicoli ultraventennali di particolare interesse storico e collezionistico sono esentati dal pagamento della tassa di possesso, mentre in caso di utilizzo su strada dovrà essere versato il bollo ridotto, una tassa forfettaria. In Lombardia e Toscana la tassa forfettaria è concessa automaticamente al compimento dei vent’anni dalla data di prima immatricolazione del veicolo. Il costo del bollo dipende dalla regione, ma anche dalla potenza del mezzo in chilowatt, tenendo conto anche di altri fattori, come la classe d’inquinamento. La scadenza del pagamento dipende dalla data di immatricolazione e anche dalla regione.

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