2400 euro. È questa la cifra raccolta dall’Avis di Taverne e Arbia in favore della UOC Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, grazie a “Birrarbia per la ricerca”. La campagna di solidarietà, nata per volontà dell’associazione di sopperire all’impossibilità di organizzare i propri eventi a causa dell’emergenza Covid-19, è quindi riuscita nel suo intento: quello di dare una mano concreta al laboratorio diretto dalla professoressa Maria Grazia Cusi, il primo in Toscana a isolare il virus Sar-Cov-2. Infatti, tali fondi saranno destinati all’acquisto di un nuovo microscopio di ultima generazione.

Il dg Giovannini: «Splendido riconoscimento per il lavoro svolto» «Non possiamo che ringraziare, di cuore, la generosità e la vicinanza di questi straordinari volontari. Una bellissima iniziativa che è anche uno splendido riconoscimento per il lavoro che sta svolgendo la professoressa Cusi insieme a tutto il suo staff», così il direttore generale dell’Aou Senese Valtere Giovannini ricevendo, insieme alla professoressa Cusi, l’assegno consegnato dal presidente dell’Avis Taverne e Arbia, Umberto Bongini, dal responsabile organizzativo di Birrarbia, Cristian Lamorte e dal volontario Claudio Laganà.

Cusi: «Colpita dal sostegno dei giovani» «Quello che più mi ha colpito, seguendo gli sviluppi dell’iniziativa – ha detto la professoressa Cusi -, è stato il sostegno dato dai giovani. Voglio interpretarlo come un bel segnale di speranza: ragazze e ragazzi sensibili a questi temi possono essere sicuramente un bellissimo esempio per mantenere alta l’attenzione sul Covid-19 – ha concluso la professoressa Cusi -, ricordando a tutti l’importanza dell’utilizzo di mascherine, del mantenimento del distanziamento interpersonale e dell’igiene delle mani».

Il presidente Bongini: «Nostro piccolo contributo alla battaglia contro il coronavirus» «Un successo ben oltre ogni più rosea aspettativa – ha sottolineato il presidente di Avis Taverne e Arbia Umberto Bongini -. Siamo onorati e lieti di poter dare il nostro piccolo contributo alla battaglia contro il coronavirus, lo abbiamo fatto in questi mesi con “Birrarbia per la ricerca” così come con le numerosissime donazioni di sangue per far fronte all’emergenza sanitaria».

Lamorte: «Solidarietà dalle nuove generazioni» «Un ringraziamento a tutti i volontari e ai sostenitori dell’iniziativa che hanno sposato la nostra causa fin da subito, anche da oltre i confini provinciali e regionali – ha spiegato il responsabile organizzativo di Birrarbia Cristian Lamorte -. Mi preme sottolineare come la stragrande maggioranza siano stati ragazzi giovani a dimostrazione, oggi più che mai, che i temi della solidarietà e della lotta al coronavirus possono affondare le radici proprio nelle giovani generazioni».

La raccolta fondi si è sviluppata grazie alla vendita, sia online che su appuntamento, di magliette special edition e boccali di birra griffati “Birrarbia per la ricerca” grazie al disegno realizzato da Giovanna Clarichetti. Di pari passo, è partita anche una campagna social di solidarietà #birrarbiaperlaricerca per sensibilizzare sull’importanza della ricerca contro il coronavirus. La campagna si è poi conclusa con un flash-mob realizzato lo scorso 28 giugno in località Arbia Scalo, nel luogo e nel giorno in cui si sarebbe tenuta la serata finale dell’edizione 2020 di Birrarbia.

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