SIENA – “Mps è a Siena, a noi non interessa nulla”. Difficile essere più chiari di così. Piero Luigi Montani, ad di Bper, è andato dritto al punto.

Poche parole, ma eloquenti per smarcarsi da qualunque ricostruzione che vorrebbe l’istituto emiliano interessato a Rocca Salimbeni. Il dirigente è il primo a parlare dopo l’indiscrezione lanciata da Repubblica, che aveva dipinto uno scenario di M&A, coinvolgendo nell’operazione anche Unicredit e Microcredito centrale. Montani, di fatto, ha replicato il copione già utilizzato dai vertici di Bpm, quando l’istituto di piazza Meda veniva accostato a Mps. Dall’altra parte è vero anche che visto il buon andamento di Mps, parlare di mercato sia prematuro.

La partita semmai si giocherà nel 2024, anno che vedrà anche la scadenza del mandato di Montani. In quel frangente salirà in cattedra anche il Tesoro, azionista di maggioranza di Montepaschi, e allora le porte chiuse potrebbero lasciare filtrare un po’ di luce.

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