E’una crisi che non conosce fine quella della Fiorentina che sotto la gestione tecnica di Vincenzo Montella ha rimediato nel derby toscano contro l’Empoli la sua terza sconfitta consecutiva in campionato, non potendo dirsi ancora salva visto che ai gigliati manca ancora un punto. A decidere la sfida la rete al 9’ della ripresa di Farias che ha umiliato fisicamente Milenkovic, piu’ alto di lui di 23 centimetri, saltandogli in testa ed indirizzando la palla nella porta viola.

Più ombre che luci La formazione capitanata da German Pezzella ha giocato una partita con piu’ ombre che luci, trovando davanti a sé anche un muro ovvero il portiere azzurro Dragowski, fra l’altro di proprietà della Fiorentina ed in prestito all’Empoli, che ha detto svariate volte ‘no’ ai suoi ex compagni di squadra, con parate fondamentali in particolare su Vlahovic e Federico Chiesa, quest’ultimo subentrato dopo un’ora di gioco a Muriel, perché reduce da due giorni di febbre. «Ci sono delle situazioni che non riescono ad andare nel verso giusto, delle maledizioni forse, perché non meritavamo di perdere – ha raccontato nel post partita Montella-. Sono particolarmente dispiaciuto perché i miei ragazzi si impegnano, ci provano ma non riusciamo né a segnare, né a portare a casa risultati positivi. Credo che la squadra abbia creato tanto, non manca neanche il guizzo, forse è quella mancanza di tranquillità che ci impedisce di segnare e di trovare il risultato. Ce la stiamo mettendo tutta, purtroppo è un lungo periodo no».

Nessun ritiro anticipato Salvo sorprese la Fiorentina non andrà in ritiro anticipato in vista della prossima gara contro il Milan, in programma sabato prossimo al ‘Franchi’ di Firenze, nonostante il successo in campionato manchi dal 17 febbraio scorso. «Non credo nei ritiri, qualche anno fa quando si poteva giocare insieme a carte e stare tutti insieme servivano – ha spiegato il tecnico viola -. Oggi giorno sono fatti per stare da soli, con i calciatori che hanno i loro smartphone ed i loro computer portatili e se ne stanno in camera. Per certi versi è anche controproducente farlo. Chiesa? Non era al 100% e lo si è visto. Veniva da due giorni di febbre e ho preferito preservarlo nella prima parte. Siamo in un periodo particolare ma lo eravamo anche prima di questa sconfitta  I miei ragazzi stanno soffrendo ed anche il clima che c’è intorno non è dei piu’ accomodanti. Siamo in difficolta’, inutile nascondersi, i risultati sono deludenti ma le prestazioni no».

 

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