Scatta dal primo ottobre l’abolizione dell’accisa di 5 centesimi introdotta all’inizio dell’anno con legge regionale per far fronte agli impegni di spesa per l’emergenza in Lunigiana e all’Isola d’Elba (leggi). E’ la decisione che la Giunta regionale (con una proposta di modifica  della legge vigente) assume nella seduta di oggi e trasmette al Consiglio per l’approvazione.
 
«L’accisa è una specie di patrimoniale alla rovescia che colpisce i più deboli – spiega il presidente Enrico Rossi – Siamo stati costetti a introdurla  perché al momento dell’emergenza la legge nazionale imponeva alle Regioni di fronteggiare gli eventi calamitosi tramite interventi fiscali per poter accedere ai finanziamenti nazionali. Credo sia la prima volta – prosegue il presidente – che una accisa dopo essere stata imposta sia cancellata, addirittura anticipando la scadenza. Ma continuo a ritenere inaccettabile che il governo non abbia mosso un dito di fronte allo scandaloso aumento del prezzo del carburante. Intanto ci muoviamo noi per cambiare le cose e chiediamo ai petrolieri di fare la loro parte. Li ho incontrati e mi hanno dato disponibilità a discutere.  Noi chiediamo che facciano anche loro un passo avanti e che aggiungano al taglio dei nostri 5 centesimi qualche altro centesimo: hanno fatto grandi promozioni durante l’estate, ma non si canta solo una stagione, potrebbero fare qualcosa anche per l’inverno che ci aspetta»

Ora il Governo aiuti la Lunigiana “Per quanto riguarda la Lunigiana – ha concluso Rossi – come stabilito dalla sentenza della Corte e come ha fatto giustamente per l’Emilia-Romagna,  il governo trovi il modo di finanziare gli interventi trovando le poche risorse che mancano, qualcosa di poco superiore a 20 milioni di euro».

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