SARTEANO – Da casa natale di Papa Pio III a residenza d’epoca dopo restauro e risanamento conservativoche consentono di recuperare un pezzo di storia locale e non solo.

Palazzo Tedeschini- Piccolomini, dove nacque il Pontefice, è oggi un b&b e residenza d’epoca,a Sartenao, in provincia di Siena. I fratelli Chiara e Guido Pietrella, proprietari della struttura, hanno voluto rendere omaggio al borgo senese e al Pontefice che vi nacque nel 1439 e da cui la struttura prenderà il nome: “Palazzo Pio III”. L’inaugurazione e l’apertura ufficiale al pubblico si svolgeranno il  5 dicembre alle 12,30 alla presenza dei proprietari, del sindaco Francesco Landi, del vescovo Stefano Manetti e del parroco Fabrizio Ilari, dopo la Santa Messa in San Francesco e il corteo d’inaugurazione della via dei Goti su cui l’edificio sorge, anch’essa recentemente e sapientemente restaurata dal Comune. Dopo il taglio del nastro la struttura sarà visitabile per tutta la giornata.

Nelle cantine anche un passaggio segreto

Situato a pochi passi dalla piazza principale, il palazzo spicca per il portale in travertino scolpito in bassorilievo con motivi floreali ai lati, mentre sull’architrave si trovano lo stemma papale e gli altri stemmi della famiglia Todeschini-Piccolomini. All’interno sono state create tre grandi suite, uno spazio di accoglienza e una zona giorno/relax ricavata nelle antiche cantine, dove è stata riportata alla luce una grotta che pare fosse un antico passaggio segreto che conduceva al castello. Infine, in onore alla figura del Papa Pio III, mecenate e uomo di sconfinata cultura, la struttura sarà arredata internamente con libri di ogni genere e con i capolavori dell’artista orafo sarteanese Mauro Fastelli, affascinanti visioni date dalla fusione di più metalli e materiali tra loro, dall’oro col ferro, dal legno ai materiali di recupero. Le opere arricchiranno il palazzo in forma di mostra permanente.

«Il raggiungimento di questo obiettivo è ancor più significativo alla luce degli innumerevoli ostacoli occorsi durante il restauro, durato più di quattro anni, molto di più di quanto potessimo mai immaginare» affermano i proprietari. «Siamo per questo ancora più felici di poterlo condividere con i nostri compaesani e con tutti coloro che in questo lungo periodo ci hanno incoraggiato e sostenuto credendo in noi e nel nostro progetto». Il palazzo sarà visitabile su richiesta, come sorta di polo museale permanente, almeno nelle zone che non saranno occupate dagli ospiti.Papa Pio III

Colto, mecenate, riformatore. Per alcuni addirittura un santo.  Palazzo Todeschini-Piccolmini si distingue per essere stato la casa di nascita di Francesco Todeschini Piccolomini, al secolo Papa Pio III (9 maggio 1439 – 18 ottobre 1503). Figlio
quartogenito di Nanni Todeschini e di Laudomia Piccolomini, sorella del Papa Pio II, Pio III è stato il 215esimo papa della Chiesa cattolica (dal 22 settembre al 18 ottobre del 1503) e, benché la sua permanenza sul soglio pontificio sia stata davvero breve, la sua cultura, nonché la sue comprovatedoti di pietà e capacità diplomatiche, lo hanno reso un personaggio davvero illustre e influente nella contrastata vita della Chiesa del XV secolo, al tempo del Papa Rodrigo Borgia (Alessandro VI). La casa di via dei Goti apparteneva all’epoca alla famiglia paterna, tra le più prestigiose di Sarteano già dal XIII secolo. Fu poi il matrimonio di Nanni Todeschini con Laudomia Piccolomini a far ascendere la famiglia tra i più alti ranghi della società del tempo. Il figlio quartogenito, Francesco, seguì infatti le orme dello zio nella carriera ecclesiastica e dopo gli studi di legge presso l’Università di Perugia divenne protonotario apostolico. Nel 1460, a soli 22 anni, venne poi nominato amministratore della sede arcivescovile di Siena dallo zio, che gli permise anche di fregiarsi del nome e del rango dei Piccolomini; nel 1464 fu invece nominato Cardinale. Forti furono il rapporto e l’alleanza con lo zio Enea Silvio, di cui Francesco era il pupillo, tanto che il nipote, nel 1492, fece costruire una biblioteca nei locali della vecchia canonica del Duomo di Siena, meglio nota come “Libreria Piccolomini”, proprio per onorare la memoria di questo grande Papa e conservare il ricco patrimonio bibliografico che il pontefice e umanista raccolse quando era a Roma. La lunga carriera del Cardinale Francesco Todeschini Piccolomini fu imperniata nella ricerca di una riforma per la chiesa del tempo, i cui costumi stavano scivolando nel decadimento e nel degrado morale. Dai sarteanesi e dagli studiosi locali, viste le sue indiscusse doti morali e diplomatiche, fu considerato addirittura un “santo”. Purtroppo, così così come fu lunga e impegnata la sua carriera ecclesiastica, altrettanto fu breve il suo pontificato: fu eletto papa il 22 settembre 1503, ricevendo
l’incoronazione l’8 ottobre successivo. Morì però il 18 ottobre presso il palazzo apostolico di Roma, lasciando alcune ombre sui motivi del decesso: secondo le fonti ufficiali fu decisiva un’ulcera alla gamba, secondo altre fu avvelenato da un messo di Pandolfo Petrucci, governatore di Siena. Secondo le fonti più vicine alla famiglia, invece, essendo già molto anziano, non resse la tensione di tanta prestigiosa investitura

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