acquaAveva pagato il servizio di depurazione pur non usufruendone. Per questo un utente di Nuove Acque sarà rimborsato. Un caso destinato a fare scuola nell’aretino. Con questa decisione del Giudice di Pace di Arezzo, Marinella Abbamondi, anche altri 6000 utenti aretini potranno ricevere lo stesso rimborso, inoltrando richiesta a Nuove Acque.

La società aveva negato il rimborso La causa che ha scatenato il tutto è stata presentata da Giuseppe Barelli, residente a Subbiano, il quale, pur non essendo servito dall’impianto di depurazione, ha sempre pagato a Nuove Acque la quota di tariffa per la depurazione, sia prima della sentenza della Corte Costituzionale n. 335/2008 (che ha dichiarato l’illegittimità del balzello, in mancanza del relativo allaccio, ndr), sia dopo, in seguito all’entrata in vigore della legge n.13/2009, secondo la quale si poteva riapplicare di nuovo, e integralmente, la quota relativa alla depurazione, laddove fossero stati iniziati i lavori per l’allaccio al depuratore, anche sotto forma di semplice progettazione. La somma complessiva versata dal Barelli, tra il 20 febbraio 2009 e il 30 aprile 2014, è di 677,40 euro. Barelli aveva più volte chiesto a Nuove Acque di essere rimborsato ma la società glielo aveva negato. Così, assistito dall’avvocato Sandro Ponziani del foro di Città di Castello, ha fatto causa a Nuove Acque ed ha vinto.

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Gianfranco Morini, presidente del Comitato Acqua Pubblica di Arezzo

Ai 6mila utenti spetterebbe un rimborso da 800mila euro «Questa è una causa pilota molto importante – dichiara soddisfatto Gianfranco Morini, presidente del Comitato Acqua Pubblica di Arezzo – Perché adesso, gli altri 6000 utenti che hanno pagato somme non dovute, potranno essere rimborsati ma, mi raccomando, devono presentare richiesta di rimborso a Nuove Acque. I rimborsi non partono in automatico». Il valore complessivo stimato dal Comitato, dovuto da Nuove Acque ai 6000 utenti, si aggirerebbe intorno agli 800mila euro. «E’ ingiusto che Nuove Acque si comporti così con gli utenti, senza nessun rispetto per le leggi – continua Morini – Purtroppo anche l’Ait (Autorità Idrica Toscana, ndr) non fa gli interessi degli utenti ma è solo uno strumento a garanzia dei gestori del servizio». Il Comitato Acqua Pubblica, per chi avesse bisogno di informazioni o di una mano per districarsi nella burocrazia, ha attivato alcuni sportelli nel territorio aretino. «Il lunedì mattina siamo al Bar Bocco di Subbiano; il lunedì pomeriggio siamo al Centro Berlinguer di Pescaiola, Arezzo. Il martedì e giovedì mattina alle Acli di Arezzo; il mercoledì mattina alla Cgil di Arezzo, mentre a Ponticino, circolo Acli, ci siamo con cadenza quindicinale» spiega Morini.

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