susanna_camusso.jpgIl segretario generale della Cgil Susanna Camusso è intervenuta quest’oggi ad una tavola rotonda tenutasi in via del Proconsolo a Firenze organizzata dalla Cgil Toscana sul tema del lavoro. Fra i temi trattati dal leader nazionale della Cgil innanzitutto la campagna elettorale per le regionali in Toscana. «Non sta al sindacato aprire temi sulla campagna elettorale e sulla sua prospettiva – ha esordito Susanna Camusso -. Credo che anche all’iniziativa delle organizzazioni sindacali, in questa regione c’è una norma positiva che riguarda i giovani in rapporto con gli stage. Dopo la tragedia di Prato si sono fatte iniziative significative che hanno riproposto il tema oltre che della qualità della produzione anche quello della repressione dell’illegalità. Indubbiamente questa è una regione in cui l’attenzione al lavoro c’è stata».

I diritti prima di tutto A Susanna Camusso però è stato posto l’accento sul fatto che il Pd presentando le nuove elezioni abbia detto che la Toscana nella prossima legislatura dovrà diventare anche una sorta di laboratorio di pratiche del Jobs Act. «Chi afferma che della Toscana bisogna fare un laboratorio del Jobs Act sbaglia perché bisogna fare esattamente un’altra operazione, cioè la ricostruzione dei diritti e dell’universalità dei diritti.- ha sottolineato il segretario generale della Cgil -. Come è noto noi presenteremo una proposta per un nuovo statuto dei lavoratori e quello sarà ovviamente il nostro punto di giudizio sulle posizioni che altri assumeranno».

Scuola, di fronte ad un rimbalzo di responsabilità Il tema nazionale di questi giorni sul lavoro è però è la riforma della scuola e la possibile soluzione per i suoi precari. «Sono mesi che il Governo annuncia che avrebbe stabilizzato 150 mila precari della scuola, si continua a non capire quali sono i criteri, come entrano, che tempi si danno rispetto alla stabilizzazione. – ha precisato Susanna Camusso –  Quindi direi che siamo nella lunga stagione degli annunci invece che delle operazioni concrete. Direi che è assolutamente interpretabile come una totale confusione la riforma sulla scuola. Analizzando ciò che ha annunciato il Governo nei giorni scorsi, anche un tono che non fa onore né al Governo, né al Parlamento perché il rimbalzo fra disegno di legge oppure decreto, si nota che scarica sulle incertezze o le certezze del sistema scolastico, ed in realtà dice invece che non siamo di fronte ad un piano organico ma siamo al continuo rimbalzo delle responsabilità. Se ci sono intorno a noi segnali positivi sul cambiamento di fase economica, bisogna essere in grado di non ripetere gli errori del passato – ha concluso Susanna Camusso – Tra questi errori ci sono sicuramente una caduta del livello di investimenti e di innovazione, una idea che in fondo si potesse sostenere le filiere discutendo solo di costo del lavoro come unica variabile, e una destrutturazione progressiva del sistema. Vedere il pubblico sempre come una minaccia è un classico elemento di destrutturazione. L’insieme di quegli errori fatti ha determinato un sistema che nella riduzione dei diritti e della qualità del lavoro ha tentato di continuare a galleggiare anche nel periodo della crisi. Non è tutto così, ma non ci si può accontentare del pezzo buono del sistema: bisogna occuparci di ciò che non va bene o il sistema involve progressivamente».

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