Stretta_di_mano.JPGUn progetto di partecipazione attiva della cittadinanza per la cura dei beni comuni che diventerà un tratto distintivo dell’amministrazione comunale di Asciano. È quello che verrà presentato nelle prossime sedute del Consiglio comunale, dal consigliere Giovanni Beninati (Centrosinistra per Asciano). Il regolamento vuole essere l’attuazione ascianese del corpo di norme già approvato a Bologna che ha portato nella città felsinea la prima “traduzione” del principio costituzionale di sussidiarietà (Articolo 118 della Costituzione) in norme di livello amministrativo che gli enti locali potranno utilizzare per instaurare rapporti di collaborazione con i cittadini. Il progetto si fonderà su due principali ambiti: da un lato un lavoro sul funzionamento dell’amministrazione comunale per rendere organigrammi, procedure e regolamenti orientati alle possibilità dei cittadini di attivarsi per la cura dei beni comuni; dall’altro la sperimentazione operativa di forme di gestione civica di spazi pubblici su alcune aree della città, che saranno selezionate attraverso il pieno coinvolgimento delle contrade.

I commenti «Con questo regolamento – spiega il sindaco Paolo Bonari -, vogliamo alleggerire l’iter burocratico e, al tempo stesso, aggirare vincoli finanziari per tutto ciò che riguarda la manutenzione e lo sviluppo dei beni comuni del paese. Soprattutto però, vogliamo rispondere alla importante domanda di partecipazione e coinvolgimento che viene dalla cittadinanza». «In campagna elettorale si è parlato molto di trasparenza e partecipazione – aggiunge il consigliere Giovanni Beninati -: questa è la prima risposta che come il Centrosinistra vuole dare ad Asciano. Dobbiamo cercare di non farci bloccare dalle pur grandi difficoltà in cui si trovano i comuni come il nostro a causa del patto di stabilità e cercare continuamente nuove strade per conservare e migliorare il nostro patrimonio rurale, paesaggistico, storico e culturale».

Articolo precedenteIl Premier non si tira indietro, l’Ice Bucket Challenge di Renzi
Articolo successivoNon esiste più la “bassa stagione” di una volta