FIRENZE – Il Pil della Toscana rischia di dimezzarsi passando da una previsione originaria del +4,6% a una stima del +2,4%. E’ quanto risulta da una simulazione dell’Irpet, l’istituto regionale di programmazione economica della Toscana, nel suo rapporto dedicato all’economia regionale, presentato oggi in un convegno a Firenze con i rappresentanti delle associazioni di categoria, dei sindacati, e le conclusioni del presidente della Regione Eugenio Giani.

La simulazione prevede uno scenario ipotetico di un tasso di inflazione all’8% da marzo in poi e di quattro mesi di interruzione delle forniture energetiche dalla Russia. “Scenari meno favorevoli, ma al momento meno probabili, restituiscono come risultato l’azzeramento della crescita”, affermano i ricercatori dell’istituto, secondo cui se i prezzi dell’energia non scendessero allora “15mila imprese toscane, con i loro 117mila addetti, sarebbero soggette a una significativa vulnerabilità, in quanto il loro margine operativo lordo passerebbe, in virtù dei rincari, da positivo a negativo”.

Questi fenomeni, per il direttore dell’Irpet Nicola Sciclone, “ci stanno facendo davvero maturare la consapevolezza che abbiamo bisogno di affrontare una serie di nodi strutturali, per esempio quello dell’energia, e quindi aumentare la nostra autonomia e indipendenza energetica. La nostra autosufficienza energetica non supera un quarto del totale del fabbisogno: dobbiamo potenziare gli investimenti nella geotermia e nelle rinnovabili. E’ ovvio che questo è un processo di medio-lungo periodo, ma quel medio-lungo periodo in termini di effetti inizia oggi, e quindi già oggi va implementato”.

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