FIRENZE – “In un mercato tanto incerto e mutevole, gli alberghi e le strutture ricettive fiorentine e toscane non siano ulteriormente ostacolate attraverso l’aumento della carenza, per non dire la paralisi, del servizio NCC richiesto dai propri clienti.

Il decreto del foglio di servizio elettronico è una misura del tutto inadeguata e se un riordino dovrà esserci che almeno non penalizzi il settore con questo ulteriore quanto imminente svantaggio, oltre a quelli che il settore già deve affrontare”.

Lo sottolinea Confapi Industria Firenze firmataria di 13 contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale, tra cui il turismo, a proposito della bozza di decreto attuativo sul foglio di servizio elettronico in discussione in questi giorni.

“Le strutture ricettive fiorentine e toscane già fanno i conti con un contesto economico difficile, capace di influenzare direttamente aspettative e abitudini di viaggio dei consumatori e di rendere la domanda turistica soggetta a cambiamenti repentini, sempre più difficili da prevedere. Il decreto, per come è stato attualmente concepito, si pone in senso contrario rispetto all’esigenza di avere un efficiente servizio NCC, poiché è un coevo di vincoli penalizzanti tutti tesi ad eliminare dalle grandi città, in cui la domanda dei servizi di mobilità urbana è maggiore – come, ad esempio, Firenze a vocazione turistica- una grandissima porzione dell’offerta di servizi NCC stessi che negli ultimi anni ha contribuito al soddisfacimento proprio della domanda. Domanda che le strutture recettive hanno potuto evadere proprio grazie a quei soggetti dotati di autorizzazione rilasciata da Comuni, come tour operator e strutture alberghiere, i quali non potranno più svolgere il servizio a partire dall’entrata in vigore del decreto, pena la revoca dell’autorizzazione” aggiunge Confapi Industria Firenze.

“Oltre a rendere difficoltoso il servizio anche per coloro che sono “regolari”, visto che la compilazione del foglio di servizio elettronico, non essendo certamente snella, può portare a commettere facili errori a cui conseguono elevate sanzioni che vanno dalla sospensione da due a otto mesi della carta di circolazione, sino alla cancellazione dal ruolo dei conducenti alla terza sanzione, facilissime da prendere visti i vari lacci e lacciuoli gravanti su tali imprese” aggiunge ancora l’associazione.

Nella realtà fiorentina gli alberghi di fascia alta raccolgono il 67% del totale del flusso turistico e tale città si conferma meta d’elezione per il turismo d’alta gamma. Infatti, secondo le stime del Comune di Firenze dei quasi 2,3 milioni di arrivi registrati dalle strutture alberghiere sono ricaduti su categorie a 4 o 5 stelle (1,550 milioni), cresciuti nel 2023. In Italia il luxury tourism genera il 25% della spesa turistica totale. Ed i turisti di fascia alta spendono in Italia circa 25 miliardi di euro, tra cui 7 miliardi per l’alloggio, 2 per la ristorazione e 14 miliardi di euro per le visite, per i tour, per lo shopping (Istat-Enit, 2022).

“Tutto ciò, ovviamente, riflette negativamente sul comparto del turismo e soprattutto sugli alberghi, specialmente quelli di lusso, che non potranno più soddisfare la già inadeguata offerta rispetto alla domanda dei propri ospiti, i quali, come noto, prediligono proprio la tipologia di servizio che il decreto tende a ridurre drasticamente” conclude Confapi Industria Firenze.

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