“Salute e lavoro possono convivere”. A lanciare lo slogan è Confcommercio Toscana, che ha invitato le associazioni provinciali del sistema confederale toscano a collocare sulla facciata delle loro sedi un grande manifesto con la frase.

Ad aderire subito all’iniziativa Firenze e Arezzo, che hanno già provveduto ad appendere lo striscione, Pisa e Livorno, che lo metteranno a breve, Lucca e Massa subito dopo e, a seguire, altri capoluoghi di provincia.

Appello alle istituzioni: «Aiutateci a ripartire»

«Ormai è passato un anno da quando il Covid19 ha fatto irruzione nelle nostre vite stravolgendo tutto, e chissà quanto tempo ancora dovrà passare prima che potremmo dirci davvero fuori dalla pandemia –  spiega la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini – e se è vero che la salute deve essere la priorità di tutti, è vero anche che non possiamo fermare le nostre vite in attesa che la tempesta svanisca. Da qui nasce il nostro appello a tutte le istituzioni: aiutateci a ripartire. Siamo disposti a fare tutto ciò che è in nostro potere per aumentare i livelli di sicurezza nelle nostre attività, compreso accettare più regole, ma dobbiamo anche pensare a salvare il futuro delle imprese, dell’occupazione, dell’economia».

Intanto, per delineare meglio il quadro della situazione tra le imprese del terziario, su incarico di Confcommercio Toscana Format Research sta effettuando un’indagine a livello regionale. «I risultati dell’osservatorio congiunturale saranno pronti a fine febbraio –  anticipa la presidente dell’associazione di categoria – potremo così capire con l’evidenza dei numeri quanto la crisi scatenata dalla pandemia stia incidendo sul tessuto imprenditoriale di commercio, turismo e servizi».

Terziario toscano malato di Covid

L’ultimo osservatorio congiunturale, presentato da Confcommercio Toscana nell’ottobre scorso e relativo al terzo trimestre 2020, aveva già certificato in maniera drammatica come il terziario toscano fosse “malato di Covid”. A metà 2020 si era dimezzata l’apertura di nuove attività rispetto allo scorso anno (ne mancavano 1.800 all’appello nel saldo regionale nuove nate-cessate). I consumi erano in calo di ben 12 miliardi di euro (-13,8% rispetto al 2019, peggio della media nazionale), la ripresa della liquidità era ovviamente lontana e sei imprenditori su dieci dichiaravano di avere difficoltà a rispettare le scadenze fiscali, mentre sette su dieci temevano l’aumento del fenomeno usura. A peggiorare lo scenario, le prospettive occupazionali: nel comparto erano già 104mila le assunzioni in meno rispetto al 2019, (-51% solo nel turismo, per lo più a causa del blocco degli stagionali). Con il nuovo osservatorio, Confcommercio Toscana riuscirà quindi ad avere un resoconto definitivo del 2020.

Articolo precedenteFirenze ‘dietro le quinte’. Itinerari alla scoperta dei giovani artigiani tra profumi, mosaici e cornici
Articolo successivoSettore edile in ripresa nel senese. Cresce la massa salari, più cantieri pubblici e numero di imprese invariate