Toscana al fianco delle altre Regioni per rinnovare l’accordo con il Governo per la Cassa integrazione e la mobilità in deroga, strumenti che si sono rivelati essenziali per contrastare gli effetti della crisi economica che, anche nella nostra regione, sta facendo sentire il proprio morso specie alla luce dei dati riguardaneti il primo semestre di quest’anno. L’accordo con il Governo è atteso per la prima metà di novembre.

I numeri Secondo i dati del servizio lavoro della Regione, sono circa 36 milioni le ore di cassa integrazione autorizzate in Toscana nel primo semestre del 2012. A prevalere è il ricorso alla cassa in deroga (40%), seguita dalla cassa integrazione straordinaria (37%) e quindi dalla cassa ordinaria (23%). A settembre si è assistito ad un ulteriore lieve aumento rispetto alo stesso mese del 2011, aumento comunque più contenuto rispetto a quello medio italiano. In generale, la Toscana continua a mostrare un risultato complessivo meno sfavorevole di quello italiano (rispettivamente +5,6% e +8,9%).

Il taglio delle risorse «Lavoro e sviluppo sono priorità assolute e intangibili e anche per il 2013 la Regione ha salvaguardato le risorse per queste politiche, nonostante il pesante ridimensionamento del bilancio che su 1 miliardo e 600 milioni di risorse libere, parte oggi con uno squilibrio di 350 milioni in relazione ai tagli operati dal governo. Un taglio che si aggiunge agli oltre 400 milioni già venuti meno rispetto al 2010 e che costringerà a fare ricorso alla leva fiscale ma che vogliamo non incida, invece, sulle iniziative che abbiamo messo in campo per sostenere i redditi dei lavoratori, l’accesso all’occupazione e il diritto al lavoro di giovani , donne e svantaggiati ma anche per creare le basi di una nuova crescita del sistema produttivo». Lo ha ricordato l’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini della Regione Toscana oggi al convegno internazionale della Cgil Per l’Europa del lavoro e della crescita.

Indispensabili nuovi strumenti Ma accanto agli incentivi per l’occupazione, alle misure per tenuta sociale, ci sono gli interventi per rilanciare la crescita. L’assessore Simoncini ha citato quelli sulle garanzie per favorire l’accesso al credito e quindi gli investimenti, quelli per rafforzare la presenza internazionale, l’innovazione, l’aggregazione delle imprese. «Ma se pure la Regione fa la sua parte – avverte – tutto questo non basterà se non verrà accompagnato da una politica industriale da parte del governo, che non può puntare solo sul rigore ma dovrà, nei tempi più brevi possibili agire con iniziative e strumenti per favorire la ripresa, mettendo al centro i problemi della crescita. All’attenzione del governo, per quanto riguarda la Toscana, ci sono tre grandi questioni: la siderurgia, la componentistica auto, la vicenda Finmeccanica, che in Toscana significa affrontare il nodo Ansaldo Breda, per cui rivendichiamo con forza un ruolo nazionale nel settore ferroviario e la questione della Selex». C’è poi il fronte dei fondi europei. «Chiediamo al governo – ha aggiunto – di fare di tutto per garantire un adeguato flusso finanziario anche per il prossimo periodo, perchè questi fondi continueranno ad essere essenziali per il finanziamento delle politiche per lo sviluppo».

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