FIRENZE – In Toscana, nel settore delle costruzioni, nel periodo gennaio-novembre 2021 ci sono state (dati Inail) 2.369 denunce di infortunio sul lavoro, il 22,1% in più dello stesso periodo dell’anno precedente.

E’ quanto afferma la Filca-Cisl regionale, che domani a Pistoia si riunisce a congresso. “E’ un aumento non giustificato dal fermo di parte del settore nel lockdown”, accusa Simona Riccio, segretaria generale della Filca Toscana.

Gli ultimi dati della Casse edili, sottolinea il sindacato in una nota, evidenziano che in Toscana si è passati da una media di 28.455 lavoratori e 7.268 imprese del periodo ottobre 2016-settembre 2017 ad una media di 33.068 lavoratori e 7.619 imprese del periodo ottobre 2020-settembre 2021, quindi un +16% di lavoratori e un +4,8% di imprese, mentre la massa salari è cresciuta del 22% e le ore lavorate del 15%.

“L’attenzione alla sicurezza sul lavoro – sostiene Riccio -, gli investimenti in prevenzione e controllo, sono stati considerati un costo nel periodo di crisi e oggi rischiano di essere visti come un ‘un’incombenza’ che rallenta la rincorsa al lavoro e ai ritmi esagerati che stiamo tenendo a scapito di formazione, prevenzione e rispetto delle regole. E gli incidenti degli ultimi giorni ne sono la conferma”. Il sindacato chiede dunque azioni concrete come l’istituzione di una ‘patente a punti’ della prevenzione per le imprese, la promozione dei delegati alla sicurezza, l’utilizzo delle risorse risparmiate ogni anno dall’Inail (circa 1,5 miliardi) per realizzare progetti di prevenzione.

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