«Oggi proclameremo lo stato d’emergenza». Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi durante il sopralluogo a San Gimignano, dove ieri sera è crollato un tratto di mura medievali di circa 15 metri. «Adesso vedremo il da farsi e ritireremo su il muro – ha aggiunto – certo è che bisogna avere più attenzione alla manutenzione. Queste mura sono su da secoli se negli ultimi venti anni cadono vuol dire che qualche errore lo abbiamo fatto. E poi, come ha detto intelligentemente il Sindaco Giacomo Bassi, biosgnerebbe che ci fosse un piano nazionale che investisse un punto di Pil per l’assetto idrogeologico e la manutenzione delle città d’arte».

“Abbiamo subito messo in piedi un tavolo di lavoro che vede impegnati il Ministero dei beni culturali, la Soprintendenza di Arezzo, Siena e Grosseto e la Regione”, ha spiegato Barni. “Questo servirà a far sì che l’intervento di messa in sicurezza sia immediato per poi, altrettanto velocemente, capire le ragioni e ripristinare il muro. Stamani eravamo tutti lì – ha concluso – e ognuno dovrà fare la sua parte”.

“Qui vicino, a Volterra, dopo una frana più grave di questa, abbiamo risistemato tutto in otto mesi: a San Gimignano – ha affermato Rossi – ci comporteremo allo stesso modo. Allora mettemmo a disposizione poco più di 8 milioni, cui se ne aggiunse circa uno del governo, mi auguro che in questa occasione le cose possano andare diversamente, anche se temo che la mia sia una vana speranza. La Regione – ha proseguito – farà comunque tutto quanto in suo potere per affrontare questa emergenza. Avevamo già destinato – ha ricordato il presidente – 700mila euro del vecchio Piano operativo regionale per interventi di manutenzione delle mura e un altro milione e 200mila euro lo avevamo previsto per il progetto di restauro dei camminamenti, insieme ai 600mila del Comune. Adesso – è l’impegno del presidente Rossi – metteremo in campo altre risorse. Da contatti avuti stamani con il Ministero – ha detto – ho avuto assicurazione che le Soprintendenze verranno autorizzate a spendere subito 300mila euro”.

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