Puo’ essere considerato spumante o champagne un vino bianco al quale e’ stato aggiunto gas (anidride carbonica) e confezionato con tappo a fungo e gabbietta metallica? No, certamente ma in commercio se ne trovano a prezzi piuttosto bassi, il che puo’ ingannare il consumatore convinto di aver fatto un affare. Come fare per evitare fregature? Come al solito occorre leggere l’etichetta e in questo senso qualche consiglio e’
utile.


Le indicazioni per gli spumanti – Un buon spumante deve indicare le dizioni: “metodo classico” (significa che e’ fatto con il metodo champenois); “Doc” (denominazione di origine controllata), “Docg” (denominazione di origine controllata e garantita) o l’analoga sigla europea “VSQPRD”, il che assicura che il vino e’ di una determinata area geografica. Altre indicazioni sono “Prodotto e imbottigliato da…” (un produttore corretto tiene a garantire la qualita’ del proprio prodotto), la data della sboccatura, cioe’ della eliminazione del deposito che si forma nelle bottiglie.


Guida agli Champagne – Per la scelta degli champagne in genere il consumatore guarda piu’ alla marca che all’etichetta, anche perche’ nessun commerciante si sente obbligato a fornire informazioni precise, spesso si limita a decantarne le qualita’. Per lo champagne valgono in sostanza le stesse indicazioni dello spumante. In piu’ sulle etichette degli champagne dovrebbe essere indicata: la sigla “Ay” che sta ad indicare la zona con i vigneti migliori, l'”R.M” ci dice che lo champagne e’ fatto con uve dei produttori mentre “N.M” che lo champagne e’ fatto con uve di diversa provenienza. La dizione “pas dosé” o “nature” indica che non e’ stato aggiunto sciroppo zuccherino mentre dove troviamo l’indicazione dell’annata significa che lo champagne è stato millesimato millesimato.


Roma

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