SIENA – Le richieste di esubero avrebbero superato le 4 mila unità. Quindi, molto di più dei 3.500 previsti dall’ad Luigi Lovaglio per portare a termine la prima parte del piano industriale di Banca Mps.

In totale sono 4.200 le uscite previste dal cronoprogramma. Grazie al decreto “Mille proroghe” e alla contrattazione sindacale, per i dipendenti si è aperta la possibilità di accedere al Fondo di solidarietà con 7 anni di anticipo e con circa l’80% della retribuzione. Un proposta allettante, sempre su base volontaria, che avrebbe incontrato il favore del personale.

C’è da capire se farà lo stesso effetto al management di Mps, che ha stanziato per l’operazione di esodo 800 milioni. Se desse seguito alle volontà dei dipendenti, la cifra sarebbe destinata a salire di almeno altri 100 milioni. Risorse che andranno trovato nell’aumento di capitale da 2,5 miliardi. Cifra ritenuta anche recentemente idonea da Lovaglio per dare stabilità presente e futura all’istituto di credito. Sempre che la ricapitalizzazione non subisca contrattempi. Intanto, l’inizio potrebbe slittare di una settimana, dal 10 al 17 ottobre.

Dipenderà anche dalla capacità dell’amministratore delegato di chiudere gli accordi con gli investitori privati, Anima Holding e Axa su tutti, che devono contribuire per 900 milioni. La delega in mano al cda scade il 12 novembre (ultimo giorno utile anche per l’accesso al Fondo di solidarietà), mentre la sinergia con gli istituti finanziari che compongono il consorzio di garanzia, termina a fine ottobre.

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