assessore regionale all'Ambiente, da facebook

TERRANUOVA BRACCIOLINI – In Italia non esiste un esempio simile. Un impianto in grado di recuperare metalli preziosi da schede elettroniche con processo idrometallurgico a ridotto impatto ambientale.

Operazione che sarà realizzata da Iren nel territorio di Terranuova Bracciolini (Arezzo). L’investimento è di 5 milioni. Lo stabilimento, da 2.500 metri quadrati di superficie, dovrebbe cominciare ad accogliere i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, i cosiddetti Raee, già al termine del 2024: dopo l’avvio dei lavori di adeguamento al capannone che lo ospiterà, “prevediamo di fare le prove di esercizio tra ottobre e novembre, per essere sostanzialmente operativi entro fine anno”, ha evidenziato Eugenio Bertolini, amministratore delegato di Iren Ambiente.

A pieno regime la struttura avrà una capacità di trattamento di oltre 300 tonnellate di schede elettroniche l’anno, i componenti verranno sottoposti a un processo idrometallurgico che permette la separazione e l’affinazione dei metalli preziosi. Ed il processo sarà in grado di recuperare «oltre 200 chili di oro e altrettanti di argento indirizzati all’industria orafa del territorio, oltre a rame e palladio materiali fondamentali per l’industria italiana e spesso di critico approvvigionamento.

“Si tratta di un impianto tecnologicamente evoluto ed innovativo, collocato in un’area già a vocazione industriale, che estrarrà metalli preziosi dai Raee”, ha detto l’assessore Monia Monni, che poi ha aggiunto: “Questa tipologia di rifiuto rappresenta una vera e propria miniera urbana di materiali caratterizzati da un alto valore economico e da un elevato rischio di approvvigionamento, peraltro indispensabili ai cicli produttivi di molte industrie, tra le quali quelle legate alle energie rinnovabili”.

 

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