57775_soldatinazisti«Lunedì 14 agosto 1944 è una data che rimarrà per sempre impressa nella memoria della popolazione vecchianese». A dirlo il sindaco Giancarlo Lunardi, sindaco di Vecchiano (Pisa) alla vigilia delle celebrazioni per non dimenticare le stragi. «Quel giorno, nei pressi di Fosso Reale e di Fossa Nera, furono trucidati molti nostri concittadini – spiega il primo cittadino -. E questa, purtroppo, è solo una delle molte terribili pagine della storia locale segnate dall’efferatezza dell’occupazione nazifascista. Nell’agosto del ’44, infatti, i tedeschi erano sul punto di lasciare il nostro territorio per ritirarsi verso nord, ma la consapevolezza dell’imminente sconfitta li rese ancora più spietati ed iniziarono a deportare tutta la popolazione maschile nei campi di concentramento in Germania. Mentre si consumavano questi episodi di brutale inciviltà, il territorio vecchianese fu stremato anche dai bombardamenti delle forze americane alleate che cercavano di sfondare la linea del fronte».

Il valore della memoria Per i soldati tedeschi fu una «rappresaglia per attacco partigiano ad un comando di compagnia».  I tedeschi sparano agli operai agricoli dai camion lasciando sul terreno 18 persone. Lo stesso fecero a Migliarino dove furono uccisi altri 9 contadini. Il ricordo delle due stragi, partirà domani da Nodica dove la cerimonia sarà celebrata a partire dalle 17, Dopo il raduno dei partecipanti in Piazza della Chiesa, verranno deposte le corone di alloro e ci sarà la benedizione presso i cippi commemorativi posti in località Fossa Nera e Fosso Reale. Poi sarà deposta una corona di alloro e ci sarà la benedizione al cippo di Migliarino. La cerimonia si concluderà alle 18.30, in piazza Primo Maggio a Nodica, con l’orazione ufficiale del sindaco Lunardi, con un intervento di un rappresentante dell’Anpi provinciale e la funzione religiosa officiata da Don Baldo Batini.

 

Articolo precedenteCena” rumorosa”, a Livorno 32enne accoltella il vicino di casa
Articolo successivoDetenuti tossicodipendenti in Toscana, la pena si sconta in comunità di accoglienza