Avevamo scritto che a Siena sarebbe stata una giornata politica lunga, la più lunga, e così è andata (leggi). Talmente lunga che a notte fonda è stato deciso di prorogarla di altre 24 ore. L'assemblea comunale del Pd, infatti, riunita per la seconda sera consecutiva ha deciso di riconvocarsi nuovamente stasera venerdì 5 aprile con 17 voti contrari, 8 astenuti e 40 favorevoli. Niente di fatto, dunque, sulla strada da scegliere.

La giornata era stata fitta di incontri, di tensioni, di proposte avanzate e di altre ritirate, tra le forze del centrosinistra nell’attesa, finalmente, della fumata bianca sulla strada da scegliere per le elezioni comunali del prossimo maggio.

Piero Ricci mette tutti d'accordo, o quasi Se quella di mercoledì era stata una lunga e delicata partita a scacchi tra i giocatori in campo, senza nomi ufficiali pronunciati da nessun componente, in quella di giovedì i nomi sono stati fatti. Anzi, ne è stato fatto uno solo che aveva finito per mettere tutti d’accordo, o quasi. Si tratta di Piero Ricci, direttore di Confindustria Siena e presidente della Polisportiva Mens Sana 1871. Sul suo nome sembravano d'accordo Socialisti-Riformisti e Sel, disposti a rinunciare alle primarie, e la dirigenza del Pd che ha convocato per la sera l’assemblea dell'unione comunale. In questa sede sarebbe dovuto venire il via libera.

Bruno Valentini insiste per le primarie Il movimento Siena Cambia, che già da tempo ha presentato le firme necessarie per partecipare alle primarie di partito, nel frattempo si è detto contrario. E il sindaco di Monteriggioni sulla sua bacheca Facebook ha mandato questo messaggio in serata: "La mia posizione è chiara. Insieme a molti amici, in rappresentanza di quei 2200 senesi che firmarono per me a gennaio, mi sono proposto come candidato. Attenzione, non ho proposto le primarie. Quelle sono scritte a caratteri di pietra nello statuto formale e sostanziale del Pd. Mi sono proposto per parteciparvi". Un chiaro no al percorso del candidato unico di coalizione.

Aut aut del Pd nazionale a pena di commissariamento Al momento tutto rimane, dunque, ancora appeso: candidato unico, che finalmente dovrà mettere tutti i partiti di centrosinistra d’accordo, o il vaglio delle primarie, dove Valentini da tempo scalda i motori? Il dilemma è grande e il Pd sembra ancora spaesato sulla strada da prendere. Nel primo pomeriggio, intanto, Niccolò Guicciardini e Giulio Carli avevano incontrato il responsabile nazionale degli enti locali, Davide Zoggia, che li aveva messi di fronte ad un aut aut: candidato unico di coalizione o primarie di partito, altrimenti commissariamento della federazione senese. Uno smacco troppo grande per tutti.

Dibattito vero e pieno di sorprese L'assemblea di giovedì è stata infuocata. Durante il dibattito, aperto da Carli con la proposta di Piero Ricci quale candidato unico, non sono mancate le sorprese, in primo luogo l'apparizione in sala di Franco Ceccuzzi. Ha colpito, ad esempio, la comunione d'intenti di Alessandro Orlandini, ceccuzziano doc che si è detto favorevole alle primarie, con Fulvio Mancuso che da coordinatore di Siena Cambia, ha ricordato che "le primarie sono l'unico passaggio possibile per evitare di perdere le elezioni. Un bagno di partecipazione per ridare entusiasmo ai democratici senesi". Poi, a notte fonda, la proposta di rinvio. Altre 24 ore per decidere.

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