frutta_verduraExport agroalimentare in salute, ma è necessario il supporto della politica per una celere soluzione sull’embargo russo. A dirlo è la Cia Toscana in occasione della mobilitazione “Ei fu…siccome immobile”, che è partita ieri a Bologna – dove erano presenti oltre 500 agricoltori toscani della Cia – ed in contemporanea a Roma e a Catanzaro.

Dall’agosto 2014, data di inizio dell’embargo, fino al 31 gennaio 2016, tra frutta, verdura, carni e prodotti lattieri, l’embargo è costato agli agricoltori italiani 355 milioni di euro, una fetta di questa cifra riguarda direttamente gli agricoltori toscani. Se si guarda a tutti i prodotti agroalimentari Made in Italy, le esportazioni verso la Russia negli ultimi due anni si sono in pratica dimezzate, sottolinea la Cia Toscana.

Ed un altro tema caldo della mobilitazione è stato quello del consumo del suolo. Solo qualche dato per far comprendere l’emergenza da risolvere senza perdere altro tempo, sottolinea la Cia Toscana: negli ultimi 65 anni, il consumo di suolo agricolo è aumentato dal 3% al 7,3%. Sono stati persi 56 ettari al giorno. Per ogni cittadino si consumano 350 metri quadrati di superficie agricola all’anno. L’auspicio – conclude la Cia Toscana – è che ci possa essere un’accelerata sulla proposta di legge sul consumo del suolo.

 

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