PRATO – Il 2022 di Estra è un affresco in chiaroscuro. L’utile netto è dimezzato rispetto allo scorso anno passando da una 28,6 a 14,1 milioni.

Scende anche il risultato operativo netto, da 50,5 a 35,4 milioni. Il margine operativo lordo si è pertanto attestato a 104,5 milioni di euro (inferiore anche al 2020), registrando un calo del 7% in confronto all’esercizio 2021 (112,2 milioni di euro), principalmente per la riduzione della marginalità realizzata nell’attività di vendita di gas naturale ed energia elettrica, in gran parte compensata dalla crescita nel settore dell’efficienza energetica. Salgono invece i ricavi totali: 1.777 milioni di euro. In forte crescita (+68%) rispetto ai 1.058,5 milioni di euro del 2021: la variazione è imputabile prevalentemente alla vendita di gas e luce (+74%) ed è dovuta all’aumento dei prezzi delle commodity. In ascesa anche il patrimonio netto del Gruppo, che si è attestato a 423 milioni di euro: nel 2021 era di 413 milioni.

“Il 2022 a causa delle ripercussioni della crisi energetica tra Russia ed Europa sugli approvvigionamenti di energia, ha visto significativi aumenti dei prezzi sulla materia prima, in particolare gas, che hanno innescato forti pressioni speculative – ha affermato Paolo Abati, dg di Estra -. Il Gruppo Estra ha fatto fronte al contesto generale continuando a operare con la consueta capacità di adattamento e competenza gestionale, puntando anche sulla diversificazione del portafoglio di business del Gruppo, che ha consentito di ridurre gli impatti delle turbolenze di mercato, ottenendo così risultati economici positivi, che confermano la nostra solidità”.

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