E’ un nuovo modello di Ferragosto quello che quest’anno caratterizzerà la Toscana: partendo dal dato che anche l’intero mese di agosto non è più sinonimo di chiusura per le attività economiche delle città, soprattutto in quelle a forte vocazione turistica, la settimana clou, quella di Ferragosto, vedrà una percentuale di attività aperte che si attesta attorno al 65% nelle città e al 50% nei centri minori. Per avere un riferimento temporale negli anni ’80, nella settimana di Ferragosto, la percentuale di attività chiuse era pari al 90%, mentre negli anni ’90 era dell’80%. Gli imprenditori, cioè, hanno saputo rispondere alle nuove richieste da parte di turisti e residenti che, in misura sempre maggiore, arrivano e partono scaglionati per le vacanze; le città non si spopolano, non diventano isole deserte e le attività economiche rimangano aperte per rispondere alle esigenze che cambiano.

Gronchi (Confesercenti): «Stare al passo con i consumi» «Dobbiamo prendere atto che stiamo attraversando un periodo di forti cambiamenti, e gli imprenditori devono essere in grado di stare al passo e rispondere alle esigenze dei consumi – afferma Nico Gronchi presidente Confesercenti Toscana –. Stiamo andando incontro ad una nuova concezione delle città: città aperte h24, con luci che non si spengono mai ed attività che non abbassano mai la saracinesca. E’ profondamente cambiata l’idea di Ferragosto nelle nostre città, le attività rimangono ‘aperte per ferie’ per riuscire a rispondere alle richieste dei turisti e dei residenti che non partono per le ferie-, ha continuato Gronchi – In Toscana dovremmo essere bravi a sfruttare il tema delle ‘aperture per ferie’ per spostare l’attenzione verso quei centri minori che non riescono ad attirare l’attenzione dei turisti. L’obiettivo è promuovere, anche, le località minori sfruttando la vicinanza ai principali poli di attrazione».

 

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