Il titolo ha un sapore francese, volutamente allusivo: è un invito a “stare in guardia”, a non rimanere indifferenti ma soprattutto a non perdere l’umanità. “Gardé” è il nuovo album di Danilo Kakuen Sacco, voce storica della musica d’autore oltre che l’artista chiamato a sostituire Augusto Daolio nei Nomadi, in cui ha militato per 18 anni. Insieme ai successi del passato, “Gardé” sarà al centro del suo concerto fiorentino, sabato 13 aprile al Teatro Puccini (ore 21 – biglietti da 23 a 34,50 euro).

Il brano “Gardè” che dà il nome all’album, scritto con lo psichiatra calabrese Silvio D’Alessandro, è dedicato al sindaco di Riace Mimmo Lucano e racconta gli sbarchi, l’emigrazione e il pregiudizio nei confronti di chi è costretto a cercare fortuna in territori diversi da quello di appartenenza (italiani compresi). Un album militante che interpreta la contemporaneità attingendo anche alla storia, un invito a preservare la memoria per trovare una chiave di lettura del presente. Il suono “controcorrente”, forte, diretto, con una variazione di stile che dalla classica ballata folk si stempera nella ninna nanna, accompagna una macro-narrazione che rinvia al generale bisogno di sentimenti autentici.
Il primo singolo, “Amico mio”, racconta la straordinaria storia di amicizia tra la leggenda del rugby sudafricano Joost Van Der Vesthuizen e l’avversario neozelandese Jonah Lomu. Il brano non ripercorre l’epica finale di Johannesburg con lo straordinario duello tra i due campioni davanti agli occhi del presidente Nelson Mandela (impresa resa celebre da libri e film tra i quali «Invictus» diretto da Clint Eastwood), ma la solidarietà e la lunga amicizia, anche nella malattia e nel periodo dell’apartheid che ha reso quel legame simbolico.

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