Sulla geotermia «pensiamo a una legge regionale che stabilisca già da ora dei limiti per le emissione di inquinanti e della CO2, e per stabilire che ogni impianto valuti bene anche l’impatto paesaggistico. Noi vogliamo anche tutelare quelle straordinarie zone dal punto di vista del paesaggio». A dirlo il governatore della Toscana, Enrico Rossi, parlando della nuova legge sulla geotermia a cui sta da tempo lavorando la regione Toscana.

Rossi: «Strada giusta per ridurre emissioni» «Credo che si possa trovare la strada giusta perché gli impianti geotermici riducano e azzerino addirittura le emissioni –ha aggiunto il presidente Rossi- L’Enel deve investire di più, ricercare di piu’, mettere piu’ abbattitori. Siamo anche convinti che si possa fare bene per la captazione della CO2: un’energia rinnovabile non puo’ emettere C02 perché questa contribuisce ai cambiamenti climatici e la C02 puo’ essere a sua volta captata, immagazzinata e poi reimmessa nei processi produttivi. Penso prima di tutto a quello agroalimentare, ma in generale anche all’industria chimica». Ma il lavoro della regione Toscana va anche oltre. «Sono in corso delle trattative, e questo credo che sia particolarmente interessante per il territorio, perché l’ Enel, che non da’ grande occupazione, ma che sfrutta una risorsa unica e importantissima per la Toscana, e per tutto il Paese, e anche per l’Enel stessa; possa dare piu’ contributi allo sviluppo del territorio -ha sottolineato ancora Rossi-. Attualmente rispetto a quel fatturato che l’Enel fa con lo sviluppo della geotermia, al territorio ritorna qualcosa come 6%. Noi pensiamo che si debba arrivare almeno 10%, almeno io dico, tanto quanto prende la Basilicata dallo sfruttamento del petrolio».

Risorse a disposizione dei sindaci Le maggiori risorse che la regione Toscana prevede di ‘incassare’ in futuro grazie alla geotermia «dovranno essere messe nella disponibilità dei sindaci e dei Comuni per tracciare le linee dello sviluppo e anche per consentire che queste zone attraggano investimenti – ha proseguito Enrico Rossi ai microfoni di Tgr Toscana – Queste zone hanno difficoltà di accesso, bisogna migliorare la viabilità, bisogna anche attrarre investimenti che in parte possono essere di industrie collegate allo stesso utilizzo della geotermia: ad esempio l’utilizzo del vapore ma in parte anche industrie che possono trovare agevolazioni di altro tipo per compensare quel gap di distanza e di infrastrutture che in queste zone evidentemente c’è. Queste zone possono trovare in un modo diverso di sfruttamento della geotermia la valorizzazione del proprio ambiente, del paesaggio ed anche risorse per guardare con piu’ fiducia al futuro e non essere zone che vengono abbandonate».

 

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