“La Toscana senza Mps sarebbe un’altra Toscana che noi non vogliamo. Non sappiamo quale sarà l’orientamento dell’attuale Governo ma sono disponibile a valutare con i neo ministri la situazione ma auspico, fin da subito, che procedano al risanamento della banca”.

Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani nella sua relazione di apertura del Consiglio regionale monografico sulla situazione di Banca Mps.

“Io sono perplesso rispetto ad una privatizzazione per incorporazione – ha detto il governatore – Non sarebbe un processo naturale. E il mercato ne ha dato messaggi evidenti. Sarebbe un boccone amaro da digerire da parte dei soci privati”. “Mi auguro che il nuovo Governo Draghi riesamini tutta la questione. La pandemia ci consiglia di non prendere soluzioni radicali nell’immediato”.

“Pensiamoci bene prima di azzerare un patrimonio che non è solo toscano ma anche nazionale che va dalla Sicilia al Trentino – ha aggiunto ancora Giani – Il mio augurio è che proprio gli indirizzi che verranno dalla Regione Toscana siano improntati alla difesa di Mps come identità, tutela degli impiegati e delle maestranze e di quello che ha rappresentato nella storia e potrà ancora rappresentare per il futuro” – ha detto ancora Giani.

“Ci dobbiamo porre l’obiettivo di vedere se si realizza la sfida dell’attuale Cda e cioè quello di riportare in pareggio la banca nei prossimi due anni. Secondo me ci sono tutte le possibilità e quindi andare a ragionare come si poteva ragionare due o tre anni fa è profondamente sbagliato. Oggi Mps è una banca controllata dallo Stato e se lo Stato vuole – ha concluso Giani – può ricapitalizzare un piano strategico che prevede di poter riportare i conti in pareggio nel 2022 con prospettive di sviluppo per la banca stessa”.

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