GIANNUTRI – L’isola di Giannutri è sempre più sotto assedio: grossi motoscafi ancorati illegalmente sotto costa danneggiano biocenosi preziose.

A lanciare l’allarme è Legambiente Arcipelago toscano che spiega come “siamo in piena stagione estiva e, come ogni anno, il mare di Giannutri viene preso d’assalto da centinaia i motoscafi. Anche se l’ordinanza della Capitaneria di Porto Santo Stefano  vieterebbe l’ancoraggio nel golfo dello Spalmatoio a una distanza minore di 100 metri in realtà è prassi avvicinarsi di poppa a pochi metri dalla costa per buttare una seconda ancora su un fondale di 1 o 2 metri oppure legare una cima ad una roccia emersa.

E’ quanto successo e documentato per l’ennesima volta da Legambiente  il 16 luglio ma in realtà è quello che succede sull’Isola dei gabbiani durante tutta la stagione estiva, ormai  da decenni”.

“E’ quasi impossibile nuotare con maschera e pinne per ammirare le bellezze dei fondali di Giannutri e chi lo fa sa che rischia di essere colpito da una di queste imbarcazioni. La  stessa cosa succede a Cala Maestra – spiega il responsabile Legambiente Arcipelago toscano per Giannutri Emanuele Zendri -. Qui l’ordinanza balneare impedisce proprio di ancorarsi eppure sabato c’erano 5 grossi motoscafi (alcuni rimasti tutta la notte) che l’avevano occupata completamente. La Capitaneria di porto chiamata ripetutamente non è purtroppo, riuscita ad intervenire perché impegnata in altre attività. Giannutri risulta così essere fuori controllo per lunghi periodi, cosicché i comportamenti illegali che mettono in pericolo i bagnanti e distruggono i fondali sono ormai la prassi”.

“Chiediamo – conclude Legambiente – che il ministero della Transizione Ecologica si attivi finalmente affinché venga, una volta per tutte, istituita l’area marina protetta dell’Arcipelago Toscano, rispettando finalmente le nostre leggi nazionali, le direttive europee, le convenzioni internazionali firmate dall’Italia”.

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