È morto questa mattina, nell'ospedale di Arezzo, il giornalista Giacomo Di Iasio, 58 anni, molto conosciuto, anche in ambito nazionale, per il suo impegno nella professione e nel sindacato. Lascia la moglie Fiorenza. «Profondo dolore» per la scomparsa di Di Iasio, per anni giornalista dell’ufficio stampa del Consiglio regionale della Toscana, è stato espresso dal presidente dell’assemblea, Alberto Monaci. I funerali si svolgeranno domani (ore 15), nella chiesa di Policiano (frazione del comune di Arezzo).

Il cordoglio del sindacato dei giornalisti Dopo esperienze pubblicistiche in varie testate (carta stampata e televisive), nel 1988 era entrato, vincitore di concorso, nell'ufficio stampa del Consiglio Regionale «iniziando subito – ricorda una nota dell’Ast – una battaglia sindacale per il riconoscimento del praticantato, la valorizzazione professionale ed etica di questo giornalismo, la contrattualizzazione dei giornalisti occupati negli uffici stampa degli enti pubblici». «Negli anni Novanta, fornì un appassionato apporto di competenza nel lungo dibattito che nel giugno 2000 portò al varo, bipartisan, della legge 150: la norma che regola le attività di informazione e comunicazione nella P.A. A lungo presidente del Gruppo toscano di specializzazione (Gus) dei giornalisti di uffici stampa, ha rappresentato le istanze di questo giornalismo in sede di Fnsi».
Giacomo Di Iasio è stato anche ideatore e segretario generale del premio internazionale “Giornalismo: l'addetto stampa dell'anno”, ha lavorato a Roma, sempre come giornalista, prima alla Conferenza Stato Regioni e poi presso la sede romana della Regione Calabria come collaboratore del presidente Agazio Loiero, per poi rientrare a Firenze nell'ufficio stampa del Consiglio Regionale della Toscana.

Il cordoglio di Monaci «Apprendo della prematura scomparsa del carissimo Giacomo – ha scritto il presidente dell’assemblea regionale -, di cui negli anni ho potuto conoscere l’intelligenza, la professionalità, il senso delle istituzioni».

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