In primo piano il Porrajmos, l’olocausto zingaro. Sullo sfondo un affresco della cultura rom, la magia delle sue musiche e dei suoi spettacoli di un tempo, tra gioia di vivere e difficoltà di confrontarsi con il pregiudizio. In programma venerdì 25 gennaio (ore 21) al Teatro delle Arti di Lastra a Signa, “Zingari lager” di Teatro Bertolt Brecht svela una delle pagine meno conosciute della storia recente. Scritto da Alessandro Izzi e diretto da Maurizio Stammati, lo spettacolo vede in scena lo stesso Stammati, affiancato dai musicisti Marian Serban, Petrika Namol e Mitika Namol. In occasione del Giorno della Memoria 2019.

Lo spettacolo Si narra la storia del grande Manush, il saggio buffone che sa rispondere a tutte le domande del mondo, obbligato a montare il tendone del suo circo nell’orrore del campo di concentramento di Auschwitz. Un pagliaccio che ridendo riesce a dire le più grandi verità, anche se fanno male, portavoce di un laico inno alla tolleranza e al rispetto reciproco. Il circo è la magia del mondo zingaro e la musica è il linguaggio della sua straordinaria universalità: circo e musica aprono e chiudono lo spettacolo all’insegna dello sberleffo, della fantasia, della gioia di vivere, mentre il campo di sterminio è solo la parentesi dolorosa del racconto di un mondo alla rovescia, un circo dell’orrore dove le giostre si ribaltano in un doppio mostruoso.

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