SIENA – Con la guerra in Ucraina in pieno svolgimento, i primi riflessi iniziano ad arrivare anche sul mercato immobiliare ed è già possibile notare alcune oscillazioni sui prezzi delle case in vendita. Un dato senza dubbio significativo.

Secondo un’indagine condotta da caseinvendita360.com, riportando uno studio condotto da Experian, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le domande di mutuo sono salite moltissimo nell’ultimo trimestre. Secondo questo approfondimento, si parla di un aumento che si avvicina intorno al 40% in più di richieste rispetto ai primi mesi dello scorso anno.

Le ultime notizie relative ai fatti storici e alla situazione conflittuale tra Russia e Ucraina, non dovrebbe spostare la tendenza positiva. Il grande paradosso è che in tempi di crisi, le banche non adottino un comportamento conservativo e difensivo ma al contrario, concedano più denaro in circolazione per risollevare l’economia.

Le banche centrali, per agevolare una maggiore fluidità del denaro, inseriscono i tassi prossimi allo zero, all’uno o comunque con percentuali davvero minime. I cittadini stimolati dai tassi così bassi pensano sia il momento giusto per poter avanzare la richiesta di mutuo, ed ecco che si genera la domanda.

Regioni con l’aumento di prezzo delle case di 50 mq

– Calabria (+6.23%)
– Campania (+2.73%)
– Emilia Romagna (aumento non specificato)
– Lazio (+0.88%)
– Liguria (+0.26%)
– Molise (+4.08)
– Puglia (+0.23%)
– Valle d’Aosta (+6.85%)
– Veneto (+2.12%)

Regioni con la diminuzione di prezzo delle case di 50 mq

– Basilicata (-9.31%)
– Friuli Venezia Giulia (-1,38%)
– Lombardia (-0.90%)
– Marche (-0.25%)
– Piemonte (-0.91%)
– Sardegna (-0.47%)
– Sicilia (-2.08%)
– Toscana (-0.88%)
– Trentino Alto Adige (-5.39%)
– Umbria (-2.17%)

Con questo andamento tra le regioni, emerge una situazione nel complesso variegata. Da segnalare una provincia con forte aumento di prezzo, ossia Caltanissetta (con un +13.66%) e una provincia con una forte diminuzione di prezzo, ossia Potenza (con un -9.31%).

In merito alle richieste di mutuo, il momento del ribasso dei tassi sembrerebbe terminato. A dichiararlo sono la Banca d’Inghilterra (BOE) e la Banca d’America (FED), in cui parlano dell’aumento dello 0,25% sui tassi. La Banca centrale Europea (BCE) invece, agisce con maggior prudenza e al momento non ha ancora rivelato le sue intenzioni. Prima della crisi ucraina, non si parlava di grandi aumenti ma di graduale ritorno a tassi più consistenti, sulla carta sembrerebbe essere ancora così.

Non dovrebbero esserci cioè degli stravolgimenti repentini ma più morbidi. Questo non vuol dire che i prezzi delle case resteranno invariati, ma piuttosto significa che il cambiamento e il trend in risalita è assodato, solo che non si avranno delle date certe in cui muoversi.

Si può ipotizzare che nei mesi a venire, sarà da monitorare sia la situazione sanitaria che economico-politica. Non appena ci saranno delle condizioni più stabili rispetto allo scenario attuale, le banche probabilmente ricominceranno ad aumentare i tassi con una spinta maggiore. Niente più Taeg intorno all’1% quindi, ma un tasso medio del mercato, che ad oggi si aggira intorno all’1,96%.

I prezzi delle case in vendita oscillano per diversi fattori ma soprattutto variano a seconda delle regioni. Il dato che invece rimane invariato è quanto la possibilità di ottenere i mutui, influenzi il prezzo degli immobili. Maggiore sarà la possibilità di ottenere un tasso basso e conseguentemente accedere ad un mutuo, maggiore sarà la probabilità che un immobile si possa acquistare ad un prezzo ragionevole.

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