Letizia Giorgianni
Letizia Giorgianni

Dopo mesi di attesa il Governo ha approvato il decreto che riguarda i risarcimenti dei 10mila obbligazionisti subordinati di Carichieti, CariFerrara, Banca Marche e Banca Etruria. Il decreto stabilisce un “doppio binario”, con indennizzi automatici per poco più della metà dei coinvolti e con il ricorso all’arbitrato per gli altri. Il rimborso automatico sarà all’80% e riguarderà i risparmiatori con redditi inferiori a 35mila euro o con un patrimonio mobiliare sotto i 100.000 euro. Agenziaimpress.it ha intervistato Letizia Giorgianni, presidente dell’Associazione Vittime del Salva-Banche .

I risparmiatori dell’Associazione Vittime del Salva-Banche come hanno reagito all’uscita del decreto rimborsi?

«Malissimo, sono tutti molto arrabbiati. Quello che non torna è il funzionamento. Prima di tutto per l’imparità di trattamento. Si fa l’ennesima distinzione tra risparmiatori di serie A e risparmiatori di serie B. In un primo momento il ristoro immediato per le fasce più deboli ci aveva dato un pizzico di fiducia, ma quando abbiamo fatto i conti è montata una rabbia incredibile».

Come funzionerà il ristoro immediato?

«Quelli del ristoro immediato sono spiccioli. Si parla di un 80%, ma tutti gli interessi maturati negli anni, vengono eliminati. Facciamo l’esempio di 50mila euro investiti nel 2007. Se calcoliamo 2mila euro di interessi l’anno abbiamo circa 18mila euro. Ora togliamo da 50mila euro questi 18mila. Rimaniamo con 32mila euro. Da questi calcoliamo l’80% che sono poco più di 25mila euro. È una vergogna. Per non parlare di un’ipotetica causa. Se rifiuto il ristoro e vado in causa e perdo, non solo non prendo nulla dei miei soldi, ma la giustizia mi obbliga a pagare una grande percentuale di spese legali in più. Proprio perché ho rifiutato una soluzione che mi era stata offerta. Girano delle bruttissime voci. La beffa immensa del Governo non finisce con noi. Devono salvare altri istituti bancari, per questo noi rimaniamo con un pugno di mosche. Le forze sono concentrate altrove. Col fondo Atlante si sta cercando di sanare Veneto Banca e Popolare di Vicenza, ma è un cuscinetto che non riuscirà a sanare la situazione. Voci di Bankitalia molto vicine a noi ci hanno confidato che sta per saltare un’altra banca. Si parla di un fallimento bello grosso. Noi delle popolari siamo stati i primi, le cavie su cui il sistema si è esercitato. È stato lo stesso Padoan ad ammettere che anche il bail in non ha funzionato. Era troppo presto. Siamo i topi di laboratorio su cui il vaccino non ha funzionato. Così ci hanno soppresso».

Articolo precedenteVoltare pagina. Fiorentina, finale di stagione deludente. Sguardo al futuro, verso il summit società-Sousa
Articolo successivoEmpoli in festa. L’abbraccio dei tifosi a squadra e Giampaolo: «Resta con noi»