ampugnanoTorna a far discutere l’aeroporto di Ampugnano, dopo la pubblicazione del bando per l’affidamento della concessione dello scalo da parte dell’Enac. I dipendenti hanno scritto a agenziaimpress.it in risposta all’articolo di Daniele Magrini «Ampugnano, il nuovo bando tra vergogna e silenzi», in particolare in riferimento al passaggio in cui Magrini afferma: «Che si vada ad una nuova gara per Ampugnano, senza che si sia fatta giustizia su quell’altra gara al centro di un processo irrisolto, è semplicemente una vergogna». Marco Carletti, ex post holder e direttore generale della struttura, a nome di tutti i suoi colleghi, osserva che il bando attuale va scollegato dalle indagini sul passato: «Se la società di gestione passata ha commesso degli errori e come nel nostro caso è al centro di un processo per capire se ci sono delle responsabilità o no, viene sottoposta dall’Enac al ritiro della concessione e indetta una nuova gara  come previsto dall’articolo 393 del codice della navigazione… Si trova un altro gestore affinché il bene demaniale non venga abbandonato e di conseguenza subisca danni patrimoniali». L’esempio portato dai dipendenti è quello di Forli e Rimini, dove la gara «andava fatta subito perché due anni di attesa hanno portato danni alle infrastrutture aeroportuali, che sono stati acquisiti con denari pubblici».

Il grande bluff Il progetto Galaxy al centro del processo (ormai al quarto rinvio per difetto di notifica) «non era altro che un grande bluff – scrivono i dipendenti di Ampugnano – in quanto la struttura aeroportuale non aveva le caratteristiche fisiche e operative per ricevere tutti quei passeggeri, e inoltre non aveva le possibilità di espandersi dovute all’orografia dell’aria». Ma anche il Comitato contro l’ampliamento ha sbagliato, afferma Carletti, perché «ha sfruttato i grandi errori del precedente gestore e ha diffuso false informazioni. Noi speriamo che oggi ci possa essere una riflessione attenta sulle opportunità che una struttura come l’aeroporto possa dare al territorio sia in termini di benefici economici, che di salvaguardia delle nostre eccellenze, come i reparti dei trapianti di organi. Purtroppo in questa triste storia, soprattutto per noi e le nostre famiglie, dobbiamo considerare  un’altra cosa: come mai un Comitato contro l’aeroporto è libero di diffondere informazioni tecniche e operative false e fuorvianti  e noi dipendenti che possediamo tutti i titoli riconosciuti dalle normative di riferimento non veniamo neanche consultati?». Osservazioni rispetto alle quali Daniele Magrini risponde: «La vergogna è relativa al fatto che non solo non si sia fatta giustizia, ma che il processo sia impantanato e vada verso la prescrizione. Il bando, al momento, è solo un’incognita. La ringrazio per il suo contributo che offre molti riferimenti utili».

Dibattito aperto Intanto sul fronte politico il confronto è nuovamente aperto. Il sindaco di Sovicille Giuseppe Gugliotti si è espresso positivamente sull’emissione del bando, affermando che questo potrà produrre solo Bruno Valentinichiarezza e portare allo scoperto imprese interessate al rilancio dello scalo senese. E il sindaco di Siena Bruno Valentini osserva che il passaggio è cruciale: «Finalmente è stata indetta la gara per affidare a privati la gestione del piccolo aeroporto di Ampugnano… Niente gigantismo, niente sovvenzioni pubbliche. Una importante opportunità per collegare meglio Siena al mondo, senza stravolgere la nostra identità ambientale e paesaggistica. La nostra competitività passa anche da qui. Concordo con Gugliotti che ha auspicato una più incisiva considerazione delle aspettative dei lavoratori dell’aeroporto che vivono da tempo in una grave situazione di incertezza e precarietà». Un ottimismo che viene contrastato dal consigliere comunale 5 stelle Michele Pinassi: «Mentre la città di Siena aspetta di avere giustizia, l’Enac se ne esce con un nuovo bando per l’affidamento della struttura, con concessione ventennale, a privati… Come in una macchina del tempo, sembra di essere tornati al 2007. Con una grande differenza: adesso gli “speculatori” sanno cosa aspettarsi ed hanno evitato di fare gli errori del passato, come il parlare di “mega struttura”… Inutile che il sindaco tenti di rassicurare che non vi sarà “gigantismo”: è come pretendere di creare un locale di tendenza da uno sgabuzzino di 3mq…».

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