FIRENZE – Mal comune mezzo gaudio recitava un vecchio adagio. E invece, i piccoli comuni, ribaltandone il significato, proseguono a fare rete per far sentire, sempre più forte, la loro voce.

E quello che si alza, ormai da anni, verso le finestre della Regione Toscana, riguarda il diritto alla salute. Un diritto sancito dall’articolo 32 della Costituzione e che, troppo spesso, per ottemperare a tagli, rimodulazioni, riorganizzazioni, finisce per rimanere sacrificato sull’altare della politica. E a pagarne le conseguenze, finiscono per esserne i cittadini e i territori più marginali. La protesta continua” ha detto l’associazione Sos Volterra che da questa mattina è nuovamente a Firenze per proseguire nella battaglia in difesa dell’ospedale volterrano.

“La rete fra territori funziona e cresce. Se all’inizio ci siamo incatenati da soli, la volta scorsa gli amici di Massa Marittima ci hanno affiancato con le loro tematiche. Oggi a Volterra e Massa Marittima si affianca il Casentino e una delegazione del Senese” ha detto Alberto Chiodi battagliero presidente di Sos Volterra.

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Una quindicina i partecipanti, con tre striscioni a rappresentare le proprie realtà. Anime diverse ma un denominatore comune. La volontà che non ci siano cittadini di serie A e serie B e che il diritto alla salute venga realmente tutelato sui nostri territori. “Abbiamo parlato con moltissimi Consiglieri regionali. A questo punto vogliamo però essere ascoltati in Commissione sanità, dal momento che abbiamo inviato e protocollato richiesta di audizione. È ufficiale che organizzeremo un incontro pubblico sul territorio, cui verrà invitato il Presidente della Regione Toscana, i Consiglieri regionali ed il sindaco. Servono risposte immediate, perché Volterra ha già aspettato troppo. A Castelnuovo Garfagnana la cardiologia è stata salvata. Questa è stata una scelta politica. A questo punto la subintensiva cardiologica deve essere immediatamente ripristinata”.

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